Abuso edilizio in centro Immobiliarista a processo

Citazione diretta a giudizio per Zuccarini, Ridolfi, Lucchese e per De Juliis. Sono accusati di abuso edilizio per il palazzo di vetro incompiuto che sorge tra l'hotel Michelangelo e ponte San Gabriele

TERAMO. Abuso edilizio per il palazzo di vetro incompiuto che sorge tra l'hotel Michelangelo e ponte San Gabriele: la procura manda direttamente a processo i quattro indagati. Nei giorni scorsi, infatti, il pm Stegano Giovagnoni, titolare del fascicolo, ha firmato la citazione diretta a giudizio per l'immobiliarista teramano Antonio Zuccarini, socio di minoranza e promotore della società Riz Srl, titolare dell'intervento, per Mauro Ridolfi, amministratore della società, per Paolo Lucchese, direttore dei lavori e progettista e per Remo De Juliis, proprietario dell'impresa che ha realizzato l'opera. Il processo inizierà ad ottobre.

Il palazzo, sotto sequestro da giugno scorso, è destinato ad ospitare negozi, uffici e ambulatori medici. Secondo l'accusa della procura l'opera sarebbe stata realizzata in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico: in questo caso serve il nulla osta del ministero dei Beni ambientali che secondo la tesi del pm, era stato rilasciato nel 1994 ed era scaduto al momento dell'avvio dei lavori. Non solo. L'accusa ipotizza che per la costruzione dell'edificio siano state abusivamente utilizzate due particelle catastali già impiegate per l'hotel Michelangelo e una già utilizzata per la strada pubblica di Villa Albula. Accuse, quelle della procura, che dovranno essere tutte provate nel corso del dibattimento. (d.p.)