Alleanza con L’Aquila per due super-ospedali 

Riunione della commissione sanità in Comune: l’obiettivo è ottenere una deroga al decreto Lorenzin per avere in entrambi i capoluoghi presìdi di secondo livello

TERAMO. Un’alleanza con L’Aquila per ottenere due ospedali di secondo livello, cioè altamente specializzati. E’ questo uno degli obiettivi che si prefigge il Comune e su cui ieri in commissione sanità è stata trovata convergenza fra maggioranza e opposizione.
Per il sindaco Gianguido D’Alberto il consiglio straordinario congiunto con l’Aquila, che si svolgerà in Regione il 18 novembre, ha un obiettivo chiaro: «Far sentire la voce unanime di due territori penalizzati dal riassetto della rete ospedaliera». Il primo cittadino auspica la creazione di un asse Teramo-l’Aquila che controbilanci quello Pescara-Chieti scongiurando ulteriori sacrifici imposti ad aree già ferite dall’emergenza sismica. «Nella partita ci vogliamo entrare», spiega, «sfuggendo alla logica della competizione e dei veti incrociati, ma parlando a viso aperto per il riequilibrio territoriale». Non caso il consiglio si terrà all’Emiciclo. «È il luogo istituzionale dove si decide», fa notare il sindaco, «se il confronto si fa solo in ciascun territorio, finiamo per parlarci addosso». L’iniziativa servirà, dunque, a sollecitare «chiarezza da parte della Regione sulle linee guida della riorganizzazione della rete ospedaliera».
Importante è avviare una battaglia comune per chiedere una deroga al decreto Lorenzin che, per gli abitanti che ha l’Abruzzo, prevede solo due ospedali di secondo livello. «I nostri territori hanno caratteristiche particolari, con una larga parte di zone montane e bisogna tener conto dell'effetto del terremoto», spiega infatti il presidente della commissione sanità Vincenzo Cipolletti, «il consiglio congiunto serve anche a far sì che la Regione faccia al più presto proposta di riordino della rete ospedaliera. Ma soprattutto perchè questa giunta regionale, come la precedente, sembra avere orientamento teso a dare un ruolo maggiore all’asse Chieti-Pescara. L’orientamento è fare un ospedale di secondo livello tra Chieti e Pescara e di ipotizzare un dipartimento funzionale di secondo livello fra L’Aquila e Teramo (due ospedali che insieme raggiungerebbero lo standard del secondo livello, ndr). In questo caso noi andremmo a perdere la centralità e rischieremmo di perdere certi reparti. Stringendo rapporti con L’Aquila andremo a ristabilire gli equilibri con l'asse Pescara-Chieti». Entro un paio di giorni si stilerà una bozza del documento da concordare con gli aquilani il 18. (a.f.-g.d.m.)
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