Anche a Teramo saranno autorizzate le case funerarie

3 Maggio 2014

Serviranno per il commiato di laici o di altre confessioni ma anche per la tanato-cosmesi e l’imbalsamazione

TERAMO. Dopo un’area cimiteriale dedicata alle altre confessioni religiose a una per gli animali da compagnia, Teramo fa un altro balzo in avanti grazie al via libera che il Comune si appresta a dare alle case funerarie. Previste dalla legge regionale 41 del 2012, le case funerarie, oltre a una serie di servizi per il comminato per coloro che non ricevono funzioni religiose, effettueranno anche servizi di toelettatura mortuaria, dalla tanato-cosmesi fino all’imbalsamazione.

La differenza sta nella durata, a breve o lungo termine, delle tecniche utilizzate per arrestare il processo di decomposizione, e vanno oltre la normale preparazione e lavaggio della salma. Nelle nuove strutture si potranno effettuare tanato-pratiche di conservazione della pelle attraverso iniezioni sottocutanee di formalina della durata di circa 15 giorni, ma anche soluzioni conservative più durature attraverso l’imbalsamazione perpetua effettuata da medici legalmente abilitati. Per la legge italiana, l'imbalsamazione completa è vietata, ma si possono comunque effettuare sulla salma dei trattamenti che consentono la conservazione del cadavere per diversi mesi. In Italia questi trattamenti vengono effettuati, previa autorizzazione del sindaco, soprattutto sulle salme dei cittadini stranieri in quanto consentono la riapertura del feretro una volta effettuato il rimpatrio, ma anche per l’esposizione di vescovi o papi.

Chi gestirà e dove sorgeranno le strutture? La commissione urbanistica del Comune, in recepimento delle disposizioni regionali, ha redatto il nuovo regolamento che prevede l’autorizzazione di strutture per il commiato e di case mortuarie. Le prime sono strutture destinate alla custodia e all’esposizione delle salme di persone decedute nelle abitazioni private o in ospedale ed è limitato ai riti legati alla conclusione del periodo di osservazione che per legge è fissato in 24 ore. Nell’ambito di queste strutture, che potranno essere pubbliche o gestite privatamente da agenzie di pompe funebri, saranno ospitati i riti civili per atei o persone di altre confessioni religiose con operatori dedicati alla custodia delle salme. Da regolamento queste strutture potranno insediarsi in aree artigianali o industriali, salvo deroghe in centro abitato corredate da parere favorevole dei regolamenti condominiali. Nessuna deroga invece per l’insediamento delle case funerarie, strutture più ampie che dovranno nascere esclusivamente fuori dal centro abitato e che oltre alle funzioni di osservazione prevedono servizi più estesi quali appunto i trattamenti di toelettatura e imbalsamazione, ma tenute a osservare disposizioni più rigide dal punto di vista igienico-sanitario e degli impianti in termini di ventilazione, umidità, spazi e vernici da utilizzare. Titolare dell’istruttoria per aprire e gestire entrambe le strutture sarà il Suap (Sportello unico per le attività produttive) del Comune, previo parere della Asl. Il Comune di Teramo, dunque, alla stessa stregua di altre città italiane, disciplina una materia che restituisce spazi e rispetto a quanti optano per cerimonie laiche di commiato, ma al tempo stesso pone le basi per la pratica di servizi che al di là dei convincimenti individuali assumono i contorni di un costume sempre più diffuso.

Marianna De Troia

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