montepagano

Apre il “ristorante diffuso”

Iniziativa di Filomena De Angelis con lo chef Davide Pezzuto

ROSETO. Un’imprenditrice di successo e uno chef stellato sono gli ingredienti che fanno del “D.one” un ristorante molto particolare. Inaugurato proprio in questi giorni a Montepagano, il nuovo locale rientra in un progetto turistico unico nel suo genere: un sistema di ristorazione e ospitalità diffusa ancorata alle tradizioni locali ma con lo sguardo rivolto all’innovazione. Lei è Filomena De Angelis, per tutti a Roseto Nuccia, laurea in archeologia quindi manager della Dan Europe, una delle più importanti aziende a livello mondiale per quanto riguarda l’assistenza ai subacquei di tutti i mari con sedi in ogni parte del mondo.

La sua grande passione per l’enogastronomia, per anni sopita a causa degli impegni di lavoro, si è risvegliata dopo l’incontro con Davide Pezzuto, l’altro protagonista del progetto, chef salentino che ha conquistato la stella Michelin in Abruzzo, da oltre un anno trapiantato a Montepagano sulle colline teramane che si affacciano su Roseto e il suo mare. E proprio nell’antico borgo medievale da cui nasce la Città delle Rose ha preso vita il progetto turistico il cui fulcro è proprio il ristorante.

Un’impresa ricettiva a tutti gli effetti, situata in un unico centro abitato, formata da più stabili vicini fra loro, con gestione unitaria e in grado di fornire servizi di standard alberghiero a tutti gli ospiti. Dentro il borgo dieci abitazioni ristrutturate – ma presto aumenteranno – con 30 posti letto a disposizione: tutto recuperato rispettando materiali e stili originali. Un lavoro che parte da lontano, sulle colline del borgo, dove è incastonata anche l’azienda agricola, oggi in conversione biologica, i cui frutti del terreno sono serviti nel ristorante.

Non manca il recupero della biodiversità come la gallina nera atriana, ormai quasi estinta, le cui uova hanno sapore e aspetti nutrizionali unici, così come l’utilizzo di tecniche innovative che portano nella cucina del D.one erbe e ortaggi coltivati in ambiente subacqueo dai quali lo chef ricava olii essenziali che impreziosiscono piatti ispirati alla tradizione culinaria abruzzese.

Federico Centola

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