Arriva il festival del cibo di strada

Mazzarelle, arrosticini, pesce e birre artigianali al centro della manifestazione che unisce otto ristoratori

TERAMO. Arriva in città il cibo di strada che fa tendenza, con la prima edizione di «Teramo street food», evento enogastronomico che si svolgerà in corso Porta Romana da domani all’8 settembre. Per cinque giorni, a partire dalle 18, sarà possibile provare le delizie teramane più golose, preparate sul momento da esperti del settore.

«Teramo meritava da tempo un evento di questa entità per la sua storia gastronomica», ha detto Marcello Schillaci, dell’associazione «Porta Romana Bella» che ha promosso l’iniziativa, «ci auguriamo che possa dar vita a un brand da esportare, considerato che i numeri per farlo li abbiamo». Oltre a «La cantina di Porta Romana» di Schillaci, la manifestazione ha riunito i locali storici del quartiere omonimo, tra cui il «Liverpool Pub» di Bruno Mazzagatti, «Antico Cantinone» di Paolo Pompa, «Centini Chocolate» di Ezio Centini, «Capolinea» di Filomena Quaranta, «La Cantinetta» di Pier Giorgio Pompei, «Pasticceria Grande Italia» di Rosa Famiglietti e «Cipria di Mare» di Alessandro De Antoniis. «Si tratta dell’unione di più esperti», ha spiegato Schillaci, «in quanto partecipano all’evento otto ristoratori che hanno fatto la storia della gastronomia in questa città».

Nel menù della manifestazione non manca davvero nulla, si spazia dagli antipasti ai dolci, passando per pizza, panini e birre artigianali. Soprattutto, un occhio di riguardo viene dato alla tradizione, con la presenza, solo per fare un esempio, di piatti tipici come le mazzarelle, gli arrosticini o la frittura di pesce. Ampia la varietà di prelibatezze tra cui scegliere. Con alcune chicche.

«Sarà possibile mangiare il panino “vecchia Teramo” con la pizzaiola, o la frittella con i fegatini», ha concluso Schillaci, «il tutto contornato dai dolci del Grand’Italia fatti in diretta e dalla presenza del mastro cioccolataio Centini». E c’è già chi propone, pensando al futuro, un’altra unione di ristoratori per “Le virtù” del primo maggio.

Chiara Di Giovannantonio