Assunzioni, la Asl tira dritto ma se il ricorso passa sarà caos

È battaglia sui 59 incarichi per tre mesi da operatore sanitario. I vincitori della selezione protestano: «Se bloccano tutto non potremo tornare ai nostri vecchi posti, rimarremo tre mesi senza stipendio»

TERAMO. L’un contro l’altro armati. Il ricorso annunciato dall’avvocato e consigliere comunale del Pd Manola Di Pasquale per cercare di bloccare le imminenti assunzioni a tempo determinato di 59 Oss (operatori socio sanitari) ha creato parecchia inquietudine. Soprattutto fra i 59 che il 1° ottobre dovrebbero prendere servizio, che hanno già firmato i contratti.

Per loro infatti, qualora il ricorso presentato in extremis venisse accolto in via d’urgenza dal giudice, si profila una doppia beffa. Non solo perderebbero il posto di lavoro, seppur temporaneo alla Asl. Ma, visto che la maggior parte di loro lavorava in altre strutture, hanno dovuto prendere l’aspettativa e sono già stati sostituiti, per cui non potrebbero rientrare nel posto originario se non fra tre mesi.

C’è da dire che i dirigenti della Asl sono intenzionati ad andare fino in fondo, dando il via alle assunzioni dell’avviso pubblico. Si sentono a posto: la Asl ha verificato i requisiti anche in altre Regioni e i tanto contestati corsi da 300 ore sono considerati legittimi non solo in Abruzzo, ma anche ad Ascoli, Roma, in Lombardia, Molise, Emilia Romagna e Cuneo, solo per citare alcune località. Sulla stessa lunghezza d’onda sembrano essere anche i nuovi vertici della Asl. La pensano diversamente Manola Di Pasquale e i suoi assistiti che ritengono regolari solo gli attestati di coloro che hanno seguito il corso da mille ore.

A essere interessati a far congelare l’arrivo dei nuovi Oss sono soprattutto alcuni operatori dell’agenzia interinale Etjca che perderebbero il posto con l’avvicendamento. Gli operatori della Rsa di Casalena, peraltro, ieri hanno rivolto un accorato appello ai politici perchè salvino i loro posti di lavoro.

Adesso vogliono dire la loro anche gli Oss che il 1° ottobre dovrebbero prendere servizio alla Asl. «E’ un mese che sentiamo polemiche su questa storia, da quando è uscita la graduatoria. Ci sembra strano che solo all’ultimo momento, quando abbiamo firmato i contratti, a 5 giorni lavorativi dall’inizio del nostro impiego alla Asl arrivi l’annuncio di un ricorso per bloccare le nostre assunzioni», afferma con forza un gruppo di Oss, «questa iniziativa, tardiva e intempestiva, a questo punto lede pesantemente i nostri interessi. Buona parte di noi ha un lavoro in altre realtà, molti nelle cooperative, e abbiamo dovuto chiedere l’aspettativa di tre mesi per accettare l’incarico alla Asl. Ora nei nostri posti di provenienza siamo stati già sostituiti, quindi se non ci fanno prendere servizio nella Asl dal 1° di ottobre, noi non potremo rientrare nei nostri posti originari. Quindi paradossalmente, pur avendo agito nella legalità, rischiamo di rimanere senza stipendio per tre mesi. Noi non vogliamo entrare nel merito della questione legale, ma c’è una delibera regionale che consente l’attribuzione dell’attestato da Oss con corsi di 300 ore, tanto in Abruzzo che in altre regioni. Se si devono cambiare le regole va bene, ma solo per il futuro: quel che è stato fatto finora va salvato. Non si può poi ignorare che tante persone hanno sborsato migliaia di euro per fare questi corsi, dichiarati legali. Noi peraltro, abbiamo attestati che derivano da corsi di mille ore e ci sembra assurdo fare le spese di una polemica che nemmeno ci riguarda direttamente. Vorremmo capire anche a che titolo l’avvocato Di Pasquale prende posizione: se come legale di alcuni esclusi o come esponente politico, visto che ha fatto accenno a voler cambiare le norme regionali in materia. In questo caso da politico dovrebbe avere una visione più ampia e prendere in considerazione anche i nostri interessi. Infine facciamo notare che tutto questo can-can è stato generato quando il 90% circa dei 59 assunti ha alle spalle un corso da mille ore».

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