Atri, prevista la riapertura di tutti i reparti non Covid 

Lo assicura il direttore sanitario Brucchi dopo i timori espressi da Basilico su Pediatria e centro di fibrosi cistica. Da oggi torna in funzione la Medicina

ATRI. Non c’è alcun pericolo che reparti e servizi non Covid dell’ospedale di Atri, al momento chiusi per la riconversione del presidio dovuta alla pandemia, non riaprano. È la sintesi di quanto dichiarato ieri al Centro dal direttore sanitario aziendale della Asl, Maurizio Brucchi, in replica ad articoli di altre testate giornalistiche e a una nota che il consigliere comunale atriano Paolo Basilico ha indirizzato al direttore generale Maurizio Di Giosia, al sindaco Piergiorgio Ferretti e per conoscenza alla stampa locale. Basilico ha espresso timori sul futuro del reparto di Pediatria e del centro regionale per la fibrosi cistica del San Liberatore, chiedendo «chiarezza sulle reali scelte» che la Asl intende assumere per l’ospedale.
Timori infondati, secondo Brucchi, che dichiara: «Atri sicuramente è il presidio che nelle due emergenze Covid ha pagato il prezzo più alto e questo gli viene riconosciuto. Da quando ci sono io abbiamo iniziato un percorso che andava parallelamente ai dati del Covid: appena i ricoveri sono scesi abbiamo iniziato a riaprire i reparti chiusi, e abbiamo riaperto Chirurgia e Ortopedia subito dopo le feste. È previsto che ad Atri resterà un solo reparto Covid, già domani (oggi, ndr) riapriamo una Medicina pulita perché abbiamo bisogno di quei posti lì e poi toccherà anche alla Pediatria. Nessun rischio di soppressione di alcun reparto, insomma, e questo ho avuto modo di dirlo personalmente ai medici e al direttore di presidio. Queste preoccupazioni che circolano non hanno un senso e mi fanno pensare a qualche retropensiero. Una cosa è certa», avverte Brucchi, «ricomincerà a funzionare tutto ma con gradualità, sempre con un occhio attento ai dati. Finora siamo andati molto bene, abbiamo avuto pochi problemi nella gestione della rete Covid e questa organizzazione resterà. Per dire: la Rianimazione Covid a Teramo l'abbiamo chiusa ma siamo pronti a riaprirla nel giro di un'ora, per usare una metafora militare dormiamo vestiti e con lo zaino pronto».
Ieri il numero dei ricoverati Covid in provincia è rimasto stabile (111, quattro in Rianimazione) e si è registrato un decesso, quello di una 82enne di Atri.(d.v.)
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