Aveva radici di genziana, multato ristoratore
Isola, la Forestale ne sequestra 20 chili che sarebbero stati impiegati per produrre il liquore
ISOLA DEL GRAN SASSO. Una cospicua quantità di radici di genziana, detenuta dal proprietario di un locale, è stata sequestrata a Isola del Gran Sasso dal personale dei comandi delle stazioni della Forestale di Arsita e Tossicia, intervenuti a seguito di una segnalazione al numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo Forestale dello Stato. Le radici di genziana, pianta che rientra nella flora protetta della Regione Abruzzo e del Parco Gran Sasso,, erano minuziosamente tagliate a listelli sezionate e esposte a essiccare per essere usate per la realizzazione artigianale dell'omonimo liquore. Le radici, circa venti chili, sono state quindi sequestrate e il proprietario del locale, che non ha saputo giustificare agli agenti la provenienza delle radici, ha subìto una sanzione amministrativa per detenzione di specie protetta, in violazione delle attuali disposizioni di legge vigenti in materia. Per violazioni di questo genere la multa può anche superare i mille euro. La genziana, infatti, è una pianta compresa nell'elenco delle piante officinali e la sua tutela è dovuta al pericolo di estinzione determinato dalla limitata diffusione e dalla difficoltà di coltivazione per i fini artigianali che la rendono molto ricercata in liquoreria. La genziana cresce per lo più su terreni acidi o neutri, ricchi di humus e ben drenati; si possono trovare in luoghi pienamente o parzialmente soleggiati. Il tipo di genziana sequestrato, detto anche maggiore, vive in prati e alpeggi poco umidi, su terreni calcarei. È diffusa fino ai 2.200 metri sul livello del mare nelle zone montuose, soprattutto, del sud dell'Europa. Il comando provinciale di Teramo ricorda che il numero verde gratuito di emergenza ambientale del Corpo Forestale dello Stato, 1515, può essere utilizzato in qualunque momento per segnalare qualsiasi problematica per la tutela dell'ambiente.
Evelina Frisa
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