«Aveva rinunciato a una stanza pagata» 

Sindaco e assessori su Alessia Sardella: «La aiutavamo, ma da un mese aveva lasciato l’albergo»

TERAMO. Ieri mattina, a poche ore dalla tragedia di via Longo, l'amministrazione comunale ha incontrato gli organi di informazioni. Poche parole, commozione e un senso di sconfitta dinanzi a un fatto che evidenzia in tutta la sua drammaticità un disagio sociale forte, diffuso, che tocca il cuore della città di Teramo.
Il sindaco Gianguido D'Alberto, l'assessore al sociale Ilaria De Sanctis, l'assessore all'edilizia residenziale pubblica Martina Maranella e l'assessore alle manutenzioni Valdo Di Bonaventura hanno espresso innanzitutto il cordoglio per la morte di due giovani vite e provato a tratteggiare il quadro di una situazione, quella di via Longo, di nota drammaticità. L'assessore De Sanctis ha spiegato come la 46enne Alessia Sardella fosse da molti anni seguita dai servizi sociali del Comune che l'avevano sostenuta in un percorso dolorosamente segnato dalla droga. Non ha trattenuto le lacrime l'assessora, parlando di senso di «fallimento» perché «purtroppo non sempre quando i servizi sociali prendono in carico una situazione riescono a raggiungere un obiettivo», ha detto ricordando come negli ultimi anni la donna avesse ottenuto, proprio tramite l'intervento burocratico ed economico del Comune, una camera in un hotel della città, il reddito di cittadinanza e una piccola pensione di invalidità.
Nell'ultimo mese la giovane donna aveva allacciato una relazione con 26enne Ablie Ceesay con il quale, pare, si rifugiava spesso negli alloggi di via Longo. «Alessia in concomitanza con l'inizio di questo rapporto aveva smesso di usufruire della camera d'albergo che il Comune le pagava», ha aggiunto l'assessore.
Il sindaco, che in nottata era intervenuto invia Longo, ha sottolineato come gli uffici tecnici del Comune abbiano adottato «tutte le misure necessarie e richieste, così come sono pronti ad adottare qualsiasi altra misura dovesse risultare necessaria» facendo riferimento ai divieti di accesso negli stabili sgomberati apposti mesi fa e ai controlli in più occasioni dalle forze dell'ordine. «Quella di stanotte è stata una tragedia del disagio sociale, legato alla problematica abitativa che appartiene purtroppo a tutte le realtà italiane. Via Longo rappresenta una ferita, un problema che si trascina da oltre dieci anni e che stiamo provando a risolvere tramite un percorso di riqualificazione. È chiaro che, come già fatto stanotte quando mi sono recato sul posto, confermiamo piena e assoluta disponibilità verso tutte le attività di accertamento e verifica che si dovranno fare» ha concluso. Una disponibilità riferita, innanzitutto, agli organi inquirenti che stanno portando avanti le indagini per chiarire ogni aspetto della vicenda. (v.m.)
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