Bambini feriti al teatro romano Cavallari: «Subito più sicurezza» 

Il vice sindaco: «Questo episodio ci spinge ad innalzare ancora di più il livello di attenzione» L’area non è aperta al pubblico, alunni e insegnanti per entrare dovevano attendere la guida

TERAMO. L'incidente che mercoledì mattina si è verificato al teatro romano farà inevitabilmente alzare il livello di attenzione sul fronte della sicurezza in quei contesti che coinvolgono bambini e ragazzi, fermo restando che «l'imponderabile esiste e anche quando tutto è perfettamente organizzato un incidente si può comunque verificare» dice il vice sindaco di Teramo Giovanni Cavallari. Sull'episodio la Procura (pm Silvia Scamurra) ha aperto un fascicolo di inchiesta, al momento senza indagati, per accertare dinamica ed eventuali responsabilità.
I due bambini feriti, entrambi della quinta elementare della scuola Sarti di Piano della Lenta impegnati l'altra mattina nel progetto didattico “Raccontiamo Teramo”, se la sono cavata con una prognosi di quindici giorni: uno ha riportato una infrazione del cuboide del piede e gli è stato applicato un tutore, l'altro delle escoriazioni alla gamba. «Quello della magistratura è un atto dovuto, fermo restando che la dinamica è abbastanza chiara. Ma è giusto che si facciano tutti gli approfondimenti del caso. Di certo questo episodio, che fortunatamente non ha avuto gravi conseguenze, ci spinge ad innalzare ancora di più il livello di attenzione per il prossimo anno quando torneremo ad organizzare il progetto “Raccontiamo Teramo”» aggiunge Cavallari, «oggi il Comune non può che essere vicino alle famiglie e alla scuola per quello che è successo: il sindaco l'altra mattina è stato al pronto soccorso dai bambini, ha sentito i genitori e le insegnanti. Si è trattato di un incidente e faremo in modo, con la collaborazione di tutti, che cose così non si ripetano». L'area del teatro romano, dove di recente sono stati conclusi i lavori di abbattimento dei palazzi Adamoli e Salvoni finalizzati alla riqualificazione del sito, non è aperta al pubblico. L'accesso è consentito solo previa autorizzazione del Comune e con la presenza di personale del polo museale ma l'altra mattina un gruppetto della scolaresca, coi due bambini rimasti poi feriti, sarebbe entrato prima dell'arrivo della guida che doveva accompagnarli nella visita.