Botte al giocatore del Giulianova: 5 mesi a due ultrà teramani

22 Maggio 2014

TERAMO. Erano finiti a processo con l’accusa di lesioni per aver aggredito l’ex giocatore del Giulianova calcio Martino Ciminà, 26 anni, cresciuto a Canzano e residente ad Alba Adriatica: ieri...

TERAMO. Erano finiti a processo con l’accusa di lesioni per aver aggredito l’ex giocatore del Giulianova calcio Martino Ciminà, 26 anni, cresciuto a Canzano e residente ad Alba Adriatica: ieri mattina Lorenzo Di Dionisio, 24 anni, e Francesco Salvi, 25 anni, entrambi conosciuti come ultrà teramani, sono stati condannati a 5 mesi ciascuno dal giudice Antonio Converti. I due erano finiti a processo con una citazione diretta firmata dal pm Silvia Scamurra. Due gli episodi contestati.

Nel primo, si legge nel decreto di citazione diretta a giudizio, «in concorso tra loro, ciascuno rafforzando il proposito criminoso dell’altro con la propria presenza ed azione violenta nonchè con quella degli altri componenti del gruppo di tifosi della squadra Teramo calcio (rimasti sconosciuti), spintonando con violenza e a più riprese Ciminà nonchè sferrando diversi pugni al suo indirizzo (che lo attingevano prevalentemente al capo), cagionavano al medesimo lesioni personali giudicate guaribile in sette giorni».

Nel secondo, invece, si legge (sempre nel decreto di citazione diretta a giudizio) «perchè in una escalation di violenza, minacciando Ciminà, sia esplicitamente e sia facendo leva sulla forza intimidatrice del gruppo mentre gli rivolgevano espressioni ingiuriose (in quanto ex giocatore della squadra avversaria del Giulianova) e gli intimavano di andarsene dalla città, infine passando alle vie di fatto cotringevano Ciminà e i suoi amici dapprima a trovare riparo in un bar e poi ad andarsene, concludendo anticipatamente l’uscita serale. I fatti contestati risalgono al settembre del 2011.

Nel corso dell’istruttoria dibattimentale sono stati ascoltati numerosi testi, sia della pubblica accusa sia della difesa, nel tentativo di ricostruire i due episodi contestati dalla pubblica accusa. Ciminà, che si è costituito parte civile, era rappresentato dall’avvocato Tommaso Navarra, mentre i due imputati erano rappresentati dall’avvocato Gennaro Lettieri. E’ probabile che la difesa, una volta conosciute le motivazioni, faccia ricorso in appello.(d.p.)

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