Botte e bastonate sull’autostrada: stadio vietato a 5 ultrà teramani

Lo scorso 25 agosto tifosi biancorossi e giuliesi in trasferta si erano affrontati sulla corsia d’emergenza Responsabili identificati grazie a video degli automobilisti: per loro denunce e diffide da tre a otto anni
CHIETI. Cinque Daspo per gli incidenti tra tifosi di Teramo e Giulianova avvenuti sulla A14, all’altezza del casello Val di Sangro: è il provvedimento del questore di Chieti Aurelio Montaruli per gli scontri, a colpi di mazze, cinghie, calci e pugni, che hanno visto protagonisti gli ultras delle due tifoserie lo scorso 25 agosto. Teatro della “contesa”, probabilmente non casuale, è stata la corsia di emergenza dell’autostrada, mentre i supporters biancorossi andavano ad Agnone per la sfida della Coppa Italia di serie D con l’Isernia e i giallorossi sul campo della Pro Vasto per la Coppa di Eccellenza.
Le prime richieste di intervento sono arrivate alla sala operativa della questura di Chieti intorno alle 14.30, quando diversi automobilisti in transito hanno segnalato decine di persone, molte con il viso coperto da sciarpe e caschi, darsele di santa ragione con cinghie e aste di bandiera corte e rigide. Il tutto mentre venivano esplosi petardi e fumogeni, che hanno creato pericolo e rallentato il traffico in direzione sud. È intervenuta subito una pattuglia della polizia stradale del distaccamento di Lanciano: i protagonisti della rissa si erano dileguati, ma sul posto c’erano le aste-bastoni in plastica dura, una cinta in cuoio, resti di fumogeni, cocci di bottiglie di vetro sparsi sulla carreggiata. Un principio di incendio sulla scarpata adiacente la corsia di decelerazione era stato spento dai vigili del fuoco, arrivati con due mezzi.
L’attività investigativa della Digos di Chieti diretta dal vicequestore Miriam D’Anastasio, in collaborazione con la divisione teramana guidata dal vicequestore Alessandro Tolloso, ha ricostruito la dinamica partendo dall’acquisizione di un brevissimo video, rilanciato su un account “specializzato” in scontri tra ultras e diventato presto virale suo social. L’analisi del filmato, insieme alle immagini di videosorveglianza della rete autostradale, ha permesso di individuare alcuni dei “belligeranti” a volto scoperto e di individuare i loro veicoli. Si è giunti così, grazie al contributo del personale in servizio alla Digos di Teramo, all’identificazione dei cinque ultras teramani. Questi sono stati deferiti all’autorità giudiziaria, a diverso titolo e in concorso tra loro, per i reati di rissa, porto di armi od oggetti atti ad offendere, attentato alla sicurezza dei trasporti e incendio. A ciò si è aggiunto il “Divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive”, il cosiddetto Daspo, emesso dalla divisione anticrimine di Chieti: due di 3 anni e, per chi in passato era stato colpiti da analoghi provvedimenti, della durata di 5, 6 e 8 anni.
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