Brucchi, esordio con molte spine

27 Giugno 2014

Oggi prima seduta del consiglio, ma la maggioranza ha già perso dei pezzi. Scontento anche Campana

TERAMO. Sarà un esordio con tante spine per il Brucchi-bis. Oggi alle 15.30 il sindaco Maurizio Brucchi si presenterà in consiglio per la seduta d’insediamento durante la quale ufficializzerà le deleghe assegnate a nove assessori freschi di nomina. Dopo il viaggio a Londra, dal quale è rientrato nella serata di ieri, il sindaco dovrà affrontare in aula le polemiche e i malumori suscitati dalla composizione della nuova giunta ai quali finora non ha risposto.

Il primo test di tenuta della maggioranza più che sull’annuncio delle deleghe, dal quale non si aspettano grandi sorprese, sarà sul voto per l’elezione del presidente del consiglio. L’esclusione dalla giunta dei “Popolari per Teramo” ha già di fatto allontanato dalla coalizione, seppure su posizioni contrapposte, i consiglieri eletti dalla lista civica Alfonso Di Sabatino Martina e Domenico Sbraccia. Quest’ultimo ha annunciato la costituzione di un gruppo autonomo che si collocherà nell’area di maggioranza ma in chiaro atteggiamento critico.

L’ex vicesindaco, che ha definito la giunta «sotto scacco di Gatti e Tancredi», è già fuori dal perimetro della coalizione con cui ha affrontato la campagna elettorale non più tardi di un mese fa. Dei venti consiglieri eletti nelle file della maggioranza ne rimangono 18 ma la prima vera conta sarà sul presidente del consiglio. Il designato è Milton Di Sabatino (Insieme per Te) che ha già ricoperto l’incarico con l’amministrazione di centrosinistra guidata da Angelo Sperandio. La sua investitura è stata accolta con freddezza da “Al centro per Teramo” che nel pomeriggio di ieri ha riunito il gruppo consiliare. «Non so nulla di questa candidatura», ha dichiarato l’ex assessore Guido Campana poco prima dell’incontro, «non siamo stati coinvolti direttamente nella scelta».

Anche il sostegno dei due consiglieri della lista civica che fa capo a Mauro Di Dalmazio, dunque, resta in bilico. Il consigliere regionale ha sottolineato come la giunta sia «un po’ squilibrata» e sostanzialmente basata sull’assolutizzazione del “criterio numerico” dei voti ottenuti. Campana, che ha ceduto il ruolo di capogruppo ad Angelo Puglia, aggiunge un ulteriore getto di acqua ghiacciata. «Se non vado bene per fare l’assessore, non posso neppure ricoprire l’incarico di consigliere delegato», chiarisce, «questo compito è più adatto a chi è alla prima esperienza e deve farsi le ossa». L’ex assessore, dunque, rifiuta il coinvolgimento nella gestione amministrativa come figura esterna alla giunta.

Molto critico il giudizio del Movimento 5 Stelle sulla nuova giunta. I consiglieri Fabio Berardini e Paola Cardelli ritengono che la scelta degli assessori non abbia tenuto in nessun conto la meritocrazia ma sia basata su evidenti conflitti d’interesse. Il gruppo grillino avanza anche una candidatura per la commissione elettorale. L’invito, rivolto all’intero consiglio, è di votare Bernardini. «Questo perché il nostro ruolo da opposizione è quello di vigilare attentamente sull'operato dell'amministrazione e vorremmo quindi avere l'opportunità effettiva di farlo», affermano i pentastellati, «soprattutto dopo il grande caos che si è venuto a creare nelle operazioni elettorali delle ultime elezioni». I due consiglieri, inoltre, respingono l’idea che si possa considerare di opposizione chi cambia casacca all’ultimo minuto perché deluso dalla «spartizione delle poltrone».

Gennaro Della Monica

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