4 luglio

Oggi, ma nel 1862, al Folly Bridge di Oxford, Charles Dodgson, reverendo e professore di matematica dell'università di Oxford sperimentava la gita in barca sul fiume Tamigi, fino a Godstown, per cinque miglia, che diverrà il “meriggio d'oro” con le sorelline Lorina, di 13 anni, Alice, di 10, ed Edith, di 8, figlie di Henry Liddell, vicecancelliere dell'ateneo nonché decano della Christ Church oxfordiana, durante la quale raccontava loro storie di sua invenzione popolate da personaggi bizzarri che, pubblicate nel 1865 con lo pseudonimo di “Lewis Carroll”, daranno vita al classico della letteratura per l’infanzia, ma molto apprezzato anche dai più grandi, che sarà intitolato "Le avventure di Alice nel Paese delle meraviglie".
Il mese successivo, ma la data non sarà certa, seguirà una seconda escursione a remi nel corso della quale l’autore, originario di Daresbury, del 1832, sempre scortato dalle signorine Liddell perfezionerà la trama. La prima stesura risalirà al 26 novembre 1864 col titolo “Le avventure di Alice sottoterra”, in prima battuta con disegni dello stesso Dogson. Poi le illustrazioni saranno affidate al pittore londinese John Tenniel, ma nel corso degli anni vari artisti, un po’ in ogni angolo del globo, si cimenteranno con il tema in questione (nella foto, particolare una delle illustrazioni, del 1968, ispirate alle avventure descritte nel volume, in particolare “Un te di matti”, realizzata da Antonio Lupatelli, in arte “Tony Wolf”, da Cremona).
La prima edizione tradotta nella lingua di Dante Alighieri -impresa non facile dati i molti giochi di parole in inglese e gli svariati riferimenti culturali anglosassoni- sarà datata 1872, per i tipi dell’editore torinese Ermanno Loescher, a cura di Teodorico Pietrocola Rossetti, patriota e predicatore evangelico abruzzese, originario di Vasto, classe 1825, nipote del poeta esule Gabriele Rossetti, essendo amico di “Carroll” che aveva frequentato per cinque anni in Inghilterra. La versione di Rossetti era molto fedele all’originale, benché arricchita da elementi biografici di “Carroll” e autobiografici di Rossetti stesso caratterizzati da spirito risorgimentale che trarrà spunto dal romanzo storico “Marco Visconti” di Tommaso Grossi, ambientato nel Ducato di Milano nel XIV secolo, uscito per i tipi del meneghino Vincenzo Ferrario nel 1834.