Brucchi vince di misura e si conferna sindaco di Teramo. Manola Di Pasquale recupera e cede per soli 800 voti / Video

La candidata del centrosinistra recupera 20 punti rispetto al primo turno e sfiora l'impresa. Il vincitore alla fine si lascia andare: "Ero solo contro tutti" 

TERAMO. La notte del ballottaggio premia Maurizio Brucchi. Il sindaco uscente si conferma alla guida della città con un vantaggio di circa 800 voti sulla sfidante Manola Di Pasquale. A mezzanotte e mezza si festeggia nella sede di via Scarsellli dove il primo cittadino ha affrontato la lunghissima campagna elettorale e atteso i risultati del confronto decisivo con la candidata della "grande alleanza".

Lo spoglio è stato rapido, meno tormentato rispetto a quello di due settimane fa, ma comunque dal risultato aperto fino oltre la metà degli 80 seggi scrutinati. ll primo dato arriva alle 23.15, un quarto d'ora dopo la chiusura delle urne, ed è favorevole al sindaco uscente. Brucchi parte in vantaggio, ma nella sede di Manola Di Pasquale c'è fiducia. A Sardinara la candidata della "grande alleanza" ha invertito il risultato del primo turno e i suoi sostenitori sperano che continui così. E' una speranza legata più all'emotività che alla consistenza dei numeri. La prima ovazione arriva alle 23,30 quando, con appena sei sezioni scrutinate su 80, Manola Di Pasquale è al 53,18% contro il 46,82% di Brucchi. E', però, una gioia che dura poco. Superato il 10% dello scrutinio il sindaco uscente riprende il comando e sale al 56,02% staccando l'avversaria che resta 43,98%. L'entusiasmo si sposta tutto dalla parte dei siostenutori di Brucchi, ma è ancora troppo presto per l'esultanza defnitiva. I dati sembrano ripercorrere la tendenza della lunga notte del 26 maggio, quando il primo cittadino uscente ha visto assottigliarsi l'ampio vantaggio man mano che lo spoglio andava avanti. A metà dello scrutinio Brucchi è al 53,39%, Manola al 46,61%, ma il margine si fa più stretto. Il sindaco uscente conserva circa mille voti in più rispetto all'avversaria che a mezzanotte arriva nella sua sede all'angolo tra via Muzii e piazza della Verdua. «E' una bella sfida, stiamo andando molto bene», sono le prime parole della candidata della "grande alleanza", «questo è già un grande risultato ma dobbiamo aspettare la fine». Manola Di Pasquale preferisce aspettare la fine dello spoglio in una stanza attigua alla sala in cui i suoi sostenitori seguono l'andamento dei risultati. Man mano che passano i minuti e i risultati diventano ufficiali, le loro speranze di completare la rimonta si assottigliano sempre più. Qualcuno inizia a tirare le somme e in base alle sue proiezioni si capisce che ormai la partita eè persa. Il dato si consolida e a scrutinio ultimato vede Brucchi al 51,52% e Manola Di Pasqualeal 48,48%. Nella sede di via Scarselli si festeggia mentre dall'altra parte l'umore è opposto. Un applauso, più di conforto che di entusiasmo, accoglie Manola Di Pasquale che esce visibilmente commossa dalla sua stanza. «Complimenti a Brucchi», sono le sue prime parole dopo la sconfitta, «per me era difficile, ma è stata una bellissima competizione». La candidata sottolinea l'affetto dimostrato dagli elettori nei confronti del suo progetto e assicura che lo porterà comunque avanti dai banchi dell'opposizione insieme agli alleati che l'hanno sostenuta al ballottaggio.

Maurizio Brucchi piange appena appresa la vittoria, dedica la vittoria alla moglie e ai figli, dice che la prima cosa che farà da sindaco è la riapertura della scuola di Piano d’Accio sventrata da un’esplosione e poi si lancia in un discorso pieno di emotività, in cui scarica la tensione accumulata negli ultimi giorni e va molto sopra le righe. «La mia è una vittoria dimezzata perché l’Abruzzo meritava Gianni Chiodi come governatore. Chi amministra la Regione ora non ci merita. Ero solo contro tutti, gli altri hanno fatto venire Lolli, Cialente, tutta gente che a Teramo non s’era mai vista, per sponsorizzare una persona come Manola Di Pasquale che quando amministrava il Consorzio agrario ha intascato 120mila euro per poi regalare il Consorzio a Pescara. Questa è Manola! D’Alfonso è venuto a suonare il campanello di mia zia, pensasse alla sua di zia. Doveva venire anche Renzi, non ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Dall’altra parte c’è una marea di buffoni».

Gennaro Della Monica

Marianna De Troia

©RIPRODUZIONE RISERVATA