C’è il nuovo accordo Scendono gli affitti a canone concordato

Firmata l’intesa fra sindacati degli inquilini, Ater e Comune I prezzi calano ovunque tranne che nel centro storico

TERAMO. Prezzi massimi meno cari per gli affitti a canone concordato. E' una delle principali novità contenute nell'accordo territoriale sottoscritto ieri da Comune, Ater e rappresentanti dei sindacati di inquilini e proprietari di abitazioni.

Il patto, rinnovato a dieci anni di distanza rispetto alla precedente versione, conserva l'impianto ormai consolidato ma introduce alcune variazioni sostanziali a vantaggio sia degli affittuari che dei titolari degli immobili. L'accordo, come il testo di dieci anni fa, suddivide il territorio comunale in 14 zone che vanno dal centro e dall'area urbana limitrofa fino ai quartiere e alle frazioni più periferiche. In ogni settore i prezzi degli affitti variano tra una somma minima e una massima a seconda di tre tipologie di appartamento: fino a 70 metri quadri, fino a 120 metri quadri e oltre questa metratura. Le tabelle allegate all'intesa, dunque, indicano le oscillazioni di costo dovute alla grandezza dell'immobile e all''area in cui è collocato.

L'elemento comune a tutte le categorie è rappresentato dal fatto che, con la sola eccezione del centro storico, i prezzi massimi indicati sono in calo rispetto a dieci anni fa. Per un'abitazione fino a 70 metri quadri nella fascia a ridosso del cuore della città, come via Cavour o la zona della Madonna delle Grazie, la quota più alta prevista passa da 400 a 306 euro mensili. Per un appartamento fino a 120 metri quadri, invece, l'esborso a carico dell'inquilino cala da 600 a 524 euro. Lo stesso discorso vale ad esempio in quartieri dell'immediata periferia. Alla Gammarana un appartamento fino a 70 metri quadri costa 235 euro al mese, contro i 350 di dieci anni fa, mentre l'affitto di una casa fino a 120 metri quadri scende da 500 a 403 euro. Villa Mosca resta uno dei quartieri con i prezzi più alti tra quelli più vicini al centro storico, ma anche in questo caso l'accordo prevede la riduzione del tetto massimo di locazione. Per un appartamento fino 70 metri quadri, infatti, la spesa passa da 380 a 260 euro, mentre per una casa fino a 120 metri quadri il costo diminuisce da 480 a 445 euro. Il cuore della città fa eccezione soprattutto per le abitazione di media grandezza. L'affitto di un appartamento fino a 120 metri quadri in questo caso aumenta da 700 a 769 euro.

I vantaggi per i proprietari nell'applicazione dei contratti a canone concordato sono di carattere fiscale per quanto riguarda Irpef e Imu. A questo proposito i rappresentanti degli inquilini e dei proprietari hanno chiesto al sindaco Maurizio Brucchi e all'assessore all'urbanistica Massimo Tassoni di applicare ulteriori sconti dell'imposta sugli immobili a chi affitta seconde case aderendo all'accordo territoriale. L'aliquota in vigore del 7.6 per mille, dunque, andrebbe ulteriormente ribassata di uno o due punti. «Valuteremo questa possibilità anche alla luce degli equilibri di bilancio», sottolinea il primo cittadino, «l'intesa che prevede costi massimi ridotti per gli inqulini è un ulteriore segno di attenzione in un momento difficile per tanti cittadini».

Gennaro Della Monica

©RIPRODUZIONE RISERVATA