Caliscendi troppo costosi: il caso va in Parlamento 

Il consigliere regionale Pepe chiede il taglio dei canoni aumentati a tremila euro I proprietari delle strutture si rivolgeranno anche al sottosegretario D’Annuntiis

GIULIANOVA. Finisce in parlamento la problematica legata ai canoni applicati alle concessioni demaniali riguardanti i caliscendi del molo sud. L’importo da pagare per il 2022 ha subìto un aumento smisurato: da 500 a tremila euro in un sol colpo, compresa la quota da riconoscere al Comune di competenza. Lo scorso anno la lievitazione era già entrata in vigore, ma l’esborso fu evitato per via dell’emergenza sanitaria che congelò il provvedimento. Ora ai singoli titolari dei caliscendi sono state recapitate le lettere della Regione, ente riscossore dei canoni demaniali, per il pagamento relativo al 2022.
Lunedì pomeriggio, nella sede del Circolo nautico “Vincenzo Migliori” i titolari dei caliscendi del molo sud hanno tenuto un primo incontro con un rappresentante politico a livello regionale. È stato Dino Pepe, consigliere del Pd, ad ascoltare le ragioni dei concessionari che hanno ribadito un concetto ben noto. Ovvero che i caliscendi non hanno scopo di lucro, ma rappresentano elementi di continuità di una tradizione marinara e vengono utilizzati esclusivamente durante il tempo libero come presidio di socialità e luoghi di ritrovo. Pepe, che già si era interessato in passato problema, si è impegnato a coinvolgere direttamente parlamentari del suo partito in modo da pervenire a una correzione del provvedimento.
Naturalmente i proprietari dei caliscendi vorrebbero che l’interessamento fosse bipartizan. Infatti, starebbero per contattare il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Umberto D’Annuntiis (FdI) affinché, attraverso il governatore Marco Marsilio, la Regione prenda a cuore la questione chiamando in causa anche i rappresentanti del centrodestra a Roma. Ma l’azione dei concessionari non si ferma all’ambito politico. Infatti, gli stessi avranno a breve un incontro a Pescara con l’avvocato Claudio Angelone, già comandante del compartimento marittimo di Abruzzo e Molise, molto addentro alle questioni riguardanti i canoni demaniali.
Per quanto concerne invece i canoni dei box sul molo nord in uso alla marineria, gli uffici regionali starebbero lavorando alla ricerca di una soluzione percorribile. Anche in questo caso, dopo gli aumenti, c’è stata una levata di scudi da parte dei pescatori che hanno minacciato la riconsegna degli spazi alla Regione.
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