Carabiniere teramano ucciso a sprangate: 20enne a giudizio

13 Ottobre 2012

Rito abbreviato per Matteo Gorelli, uno dei quattro ragazzi accusati dell’omicidio di Santarelli, il militare aggredito nell'aprile del 2011 dopo un rave party in Toscana e morto dopo un anno di coma

TERAMO. Rito abbreviato per Matteo Gorelli, il 20enne accusato di omicidio volontario per aver aggredito a bastonate il carabiniere Antonio Santarelli (originario di Notaresco) morto a maggio dopo un anno di coma. Lo ha stabilito ieri mattina il gip di Grosseto al termine dell’udienza nel corso della qualle è stata esaminata la perizia psichiatrica disposta dallo stesso magistrato sul ragazzo. I consulenti del giudice hanno accertato che il giovane era capace di intendere e di volere al momento del fatto ed è processualmente capace. Gorelli da qualche settimana è agli arresti domiciliari nella comunità Exodus di don Mazzi. A luglio il giudice ha accolto la richiesta dei legali del giovane, l’unico maggiorenne dei quattri accusati di aver aggredito Santarelli e un suo collega durante un controllo. Con Gorelli sono imputati due amici e un'amica, tutti sotto i 18 anni e per i quali procede la procura presso il tribunale dei minori di Firenze. I carabinieri vennero picchiati selvaggiamente mentre controllavano la patente di guida del conducente su una strada vicino a Grosseto: bottigliate e sprangate in testa contro i militari che, dopo l'aggressione, vennero lasciati a terra. I quattro riuscirono a scappare, ma vennero bloccati dopo poco tempo. La famiglia del carabiniere si è costituita parte civile (è rappresentata dagli avvocati Pietro Palozzo e Pierangelo Guidobaldi). Prossima udienza il 7 dicembre.(d.p.)