Caro mense, le mamme teramane rifiutano l’invito di Ballarò: «Non è opportuno»

Intanto il sindaco annuncia che lo sconto per le mense potrebbe essere approvato anche tra pochi giorni

TERAMO. Dopo lo sciopero della pappa e la protesta dei passeggini, le mamme e i papà decidono di non partecipare alla trasmissione televisiva Ballarò e iniziano la raccolta delle adesioni per un comitato unico dei genitori. Intanto, per il caro mensa il sindaco Maurizio Brucchi ha assicurato che nei prossimi giorni sarà inserita un’ulteriore fascia di reddito Isee fino a 17.600 euro con un prezzo di 3,90 euro a buono pasto. A detta del primo cittadino, la delibera è già pronta e la sua approvazione dovrebbe avvenire in poco tempo. L’applicazione immediata della nuova tariffa, però, rimane subordinata alla concessione di una proroga da parte del governo a quei Comuni che non hanno ancora approvato il bilancio di previsione. In caso contrario, la nuova quota intermedia per i ticket slitterebbe a gennaio del 2015.

Il comitato dei genitori, riunitosi ieri mattina a Villa Mosca in un incontro durato circa tre ore, ha espresso un «giudizio positivo» sull’apertura del sindaco, che già giovedì si era detto disponibile ad aprire un tavolo tecnico. Rimane comunque molto critica la valutazione delle modalità con cui è stato comunicato l’aumento dei buoni pasto. La motivazione risieder nel fatto che «l’iter è stato avviato lo scorso anno», come si legge nella nota diffusa dall’associazione dei consumatori “Robin Hood” a nome del comitato genitori. Durante la riunione, le mamme e i papà intervenuti, anche se mossi da ragioni differenti, hanno scelto tutti insieme con voto unanime di non prendere parte al talk show di Rai Tre. La partecipazione a Ballarò è stata ritenuta «non opportuna in questa fase», come riportato nella stessa nota. Quanto alle prossime azioni concrete, oltre alla raccolta già in atto delle adesioni da parte dei genitori che vogliono aderire al comitato, c’è chi ha proposto la creazione di una consulta permanente che coinvolga madri e padri, ma anche gli insegnanti e il personale Ata. Si tratterebbe di un tavolo aperto a cui l’amministrazione comunale potrebbe rivolgersi prima di prendere decisioni riguardanti la scuola.

«Le istituzioni devono sentire prima i portatori d'interesse e non a cose fatte. Questo aspetto diventa punto integrante del manifesto del comitato», conclude la nota. Non ci saranno portavoce per il momento, mentre è stato nominato un gruppo ristretto con il compito di coordinare i genitori nei plessi.

Chiara Di Giovannantonio

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