la polemica 

Ciancaione: no al 118 alla Casa rosa 

Per la consigliera l’edificio è destinato a una struttura per disabili

ROSETO. «Ben venga la centrale operativa del 118 a Roseto, ma non a Casa rosa. Quella struttura è destinata al servizio “Dopo di Noi” per i disabili gravi». Non molla la consigliera d’opposizione Rosaria Ciancaione, soprattutto dopo l’annuncio dell’amministrazione comunale del trasferimento del 118 a Casa rosa entro il mese di aprile e il successivo spostamento della guardia medica, dopo alcuni lavori, nella stessa struttura. «A Roseto si è cercato per anni di portare il 118 e la guardia medica in un posto che permettesse interventi rapidi ed efficaci, preziosi per la vita delle persone», continua Ciancaione, «peccato che questo venga fatto a discapito di un servizio e di una struttura che nascono per dare un minimo di sollievo alle persone con disabilità grave».
Sul tema la consigliera di Liberi e Uguali ha presentato diverse interrogazioni e mozioni, ma la maggioranza è stata decisa nel destinare parte di Casa Rosa al 118, dove ci sarà anche un’ambulanza medicalizzata 24 ore su 24. «Casa rosa non può essere distolta dalla sua originaria destinazione», aggiunge Ciancaione, «la cosa che più rattrista è che nella stessa zona potrebbe essere utilizzata la palazzina di proprietà del Comune, posta a fianco di Casa rosa, a circa 50 metri, in coabitazione e sinergia con la Croce Rossa».
Casa rosa è stata destinata al 118 per 10 anni, in attesa della realizzazione del nuovo distretto sanitario di base in piazza Marco Polo, ma Ciancaione vuole che l’amministrazione faccia marcia indietro. «Non ci stancheremo mai di dirlo», conclude, «se davvero l’amministrazione comunale non tornerà sui propri passi, a Roseto si realizzerà la cosa più ingiusta e in violazione della legge che la nostra città abbia mai visto negli ultimi anni».(l.v.)
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