nell’ultima variazione stanziati oltre 160mila euro per il sociale 

Comune, bilancio chiuso con un fondo cassa di 6 milioni

TERAMO. Il bilancio del Comune chiude con un fondo cassa di oltre sei milioni di euro. Un dato evidenziato ieri mattina, a margine della commissione bilancio, dal sindaco Gianguido D’Alberto, che ha...

TERAMO. Il bilancio del Comune chiude con un fondo cassa di oltre sei milioni di euro. Un dato evidenziato ieri mattina, a margine della commissione bilancio, dal sindaco Gianguido D’Alberto, che ha parlato di una «gestione politica e amministrativa virtuosa» sottolineando come per la prima volta dal 2014 l’ente non abbia fatto ricorso all’anticipazione di cassa, «con un esercizio finanziario positivo». Il primo cittadino non ha nascosto il fatto che a contribuire a questo risultato siano state anche alcune norme dedicate al cratere sismico che hanno alleggerito alcuni vincoli, rivendicando però all’amministrazione di aver messo in atto tutta una serie di politiche di risanamento. «Abbiamo lasciato intatti i 6 milioni di euro ormai consolidati», ha aggiunto, «questo ci ha permesso di liberare risorse da non dover spendere per gli interessi e che abbiamo potuto utilizzare a sostegno di attività e iniziative per l’aspetto culturale, per la rivitalizzazione della città in questa fase del Natale teramano, ma anche per il sociale e per le manutenzioni».
Ieri, intanto, in commissione è stata esaminata l’ultima variazione di bilancio dell’anno, che andrà in consiglio il prossimo 23 dicembre e che prevede tra le altre cose uno stanziamento di oltre 160mila euro per far fronte al sostentamento dei minori all'interno delle case-famiglia. Di questi 110mila euro saranno attinti dal fondo di riserva. «Abbiamo risposto a tale emergenza, che ha portato il costo complessivo della voce, a livello annuale, a 800.000 euro, con convinzione e con grande senso di responsabilità», ha commentato il sindaco, «ma va detto che viviamo in uno stato sociale che scarica sui Comuni una serie di attività che dovrebbero invece essere dello Stato». (a.m.).