Decolla l’università a misura di studente

Da oggi nuova mensa, da marzo facoltà aperte fino a mezzanotte e sala cinema. In arrivo campi sportivi e bus navetta

TERAMO. Quasi un anno fa il rettore Luciano D’Amico disse che avrebbe trasformato le facoltà a Colleparco in un campus. Legittimo il sospetto che fosse uno dei soliti annunci privi di consistenza. Doveroso ricredersi. Da oggi sarà aperta la nuova mensa, finalmente all’interno dell’università. Dal 1° marzo le facoltà resteranno aperte fino a mezzanotte, sarà creata una sala che fungerà da cinema e teatro, a ottobre saranno affidati i lavori per realizzare una palestra e due campetti polivalenti. L’anno prossimo invece saranno sistemate le aree esterne con giardini.

Questo il programma illustrato ieri in un incontro con la stampa sul terzo posto ottenuto nella graduatoria delle premialità assegnate dal ministero alle università italiane nell’ambito del fondo di finanziamento ordinario.

TERZI IN ITALIA. Il rettore è ovviamente più che soddisfatto. Illustra i vari indicatori che hanno contribuito a ottenere il terzo posto, dopo Bergamo e Foggia. Un terzo posto che non porta fondi aggiuntivi ma blocca i tagli, che nel caso di Teramo saranno solo dello 0,29%. «Mi fa piacere sottolineare che due università abruzzesi sono fra le prime dieci», fa notare D’Amico riferendosi all’ottavo posto della “D’Annunzio”, tenendo presente che l’ateneo aquilano dopo il terremoto ha stretto un accordo a parte con il ministero.

Hanno avuto un peso determinante, nell’attribuzione di un così alto punteggio a Teramo, la qualità dei ricerca con tre settori scientifico-disciplinari al top in Italia e gli 88 dottorati di ricerca oltre al reclutamento di personale docente con indici di produttività molto alti. «Tutto questo ci lascia prevedere dati futuri ancora migliori», aggiunge D’Amico, che non nasconde il “punto debole”. «Il numero di iscrizioni: sono felice che in un anno siamo riusciti a recuperare il 30%, grazie al patto con lo studente ci aspettiamo un ulteriore aumento», osserva. Le immatricolazioni nell’”annus horribilis” dell’ateneto teramano, il 2012, sono infatti scese a 1.421 (al 22 aprile) mentre quest’anno ne sono previste (alla stessa data) 1926 (con i dottorati si arriva a quasi duemila). «La scommessa fatta un anno fa è stata puntare sulla qualità, soprattutto della ricerca e della didattica. Ma ora la qualità vogliamo estenderla anche ai servizi», precisa il rettore.

LA MENSA. Oggi dov’era la biblioteca di Scienze politiche, apre la mensa da 150 posti. Per un paio di settimane i pasti arriveranno da fuori, ma appena saranno trasferite le cucine dalla vecchia sede, i piatti saranno cucinati sul posto. «Avremo non solo ricercatori di prim’ordine e una didattica che consente di laurearsi in tempo, anche non una mensa hangar ma una sala ristorante, la più bella ed elegante della regione», commenta il rettore. Una sala con maxischermo (collegato allo studio di registrazione della radio di ateneo, appena pronto) ma anche con le foto dei premi Nobel appesi alle pareti. «A novembre abbiamo appaltato i lavori, ora l’apriamo: sono pronto a dimettermi se c’è un’amministrazione pubblica che ha realizzato una mensa in tempi più brevi», lancia la sfida D’Amico.

ALTRI SERVIZI. E, sempre sulla direttrice della «politica della qualità senza compromessi» messa in campo dal rettore, dal 1° marzo le sedi saranno aperte fino a mezzanotte, con la sala conferenze da 340 posti trasformata in sala cinema e teatro dove organizzare i re-festival, portando i principali festival internazionali, in seconda visione, a Teramo «in modo che gli studenti possano trovare giovamento dalla vivacità culturale».

Entro fine semestre, poi, nel giardino interno e nell’ex bar saranno allestite sale studio, mentre a Giurisprudenza è in corso la fusione con la biblioteca di Scienze politiche e Scienze della comunicazione. D’Amico annuncia che a ottobre saranno affidati i lavori della palestra. In toto i lavori della mensa sono costati 400mila euro, quelli per biblioteca unica e segretaria studenti 300mila, 50mila per la la cinematografica e per le strutture sportive 520mila (fondi finalizzati all’edilizia sportiva). Basilari, secondo D’Amico, anche i collegamenti fra la città e le facoltà: «Stiamo lavorando con Regione e Comune per avere collegamenti sufficienti: se non ci dovessero essere garantiti provvederemo a nostre spese con bus navetta. Sono attività che dovrebbero essere curate da altri ma non vogliamo creare disagi ai nostri studenti».

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