BOCCE

«Formicone sapeva che non sarebbe andato ai Mondiali»

La replica del presidente federale al campione di Notaresco

NOTARESCO. Arriva la replica del presidente della Federazione italiana bocce (Fib) Marco Giunio De Sanctis (nella foto in alto) alle parole del campione di Notaresco Gianluca Formicone (nella foto in basso) che sul nostro giornale qualche giorno fa aveva raccontato il proprio dispiacere per non aver ricevuto nemmeno una telefonata per la sua esclusione dalla nazionale azzurra agli ultimi Mondiali, dov’era il campione in carica grazie al titolo vinto in Argentina nel 2019.

De Sanctis scrive: «Dopo aver letto l'articolo pubblicato dal quotidiano “il Centro” nel quale il campione Gianluca Formicone reiterava la polemica nei confronti della Federazione per l'esclusione dalla lista dei convocati agli ultimi campionati del mondo specialità Raffa non posso esimermi dal rappresentare la realtà dei fatti. Premesso che Gianluca Formicone, vieppiù, dopo la conquista del Mondiale individuale 2019 in Argentina, è il più forte atleta federale in circolazione, non va dimenticato che il medesimo, prima di quella rassegna iridata, era stato convocato per rappresentare l'Italia nell'individuale mondiale in ben due edizioni, fallendo l'obiettivo di conquistare l’agognata medaglia d'oro che avrebbe coronato la sua straordinaria carriera. Fu proprio il sottoscritto a quasi imporre al commissario tecnico Pallucca il suo nome. In quel frangente parlai chiaramente a Gianluca, come feci all'altra campionessa Luccarini pure lei vincitrice del mondiale femminile in Argentina, e dissi che sarebbe stata la loro ultima occasione».

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Raggiunto al telefono, il presidente ha poi aggiunto: «Nel 2019 ho ricevuto forti critiche per quella convocazione di Formicone, che poi quel Mondiale lo vinse. Che lui sia forte, anzi sempre il più forte, nessuno lo discute: le sue vittorie mi rendono felice. Ma la nazionale è un altro discorso. Parlai chiaro da subito in quella convocazione del mondiale 2019, dicendo che quella sarebbe stata la sua ultima in nazionale, perché poi la scelta di politica sportiva sarebbe cambiata: puntiamo fortemente a cambiare l’immagine del nostro sport, su nuovi atleti giovani, una scelta che rivendico per la mia federazione per la quale stiamo cercando di costruire un'immagine diversa, più giovanile e moderna, più al passo con l'attuale realtà sportiva che penso sia oggi profondamente mutata». Per il futuro, il presidente ha concluso: «Come federazione abbiamo fatto dal 2019 una scelta strategica, che non è un discorso tecnico. Che lui sia il numero uno è sicuro, ma la nazionale è un’altra cosa».
Marco Rapone
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