la storia

Giulianova, da ultrà giallorosso a priore del santuario

Il tragitto spirituale di fra’ Simone Calvarese, da poco alla guida della Madonna dello Splendore

GIULIANOVA. Da ultrà giallorosso a priore del santuario della Madonna dello Splendore. Questo il singolare tragitto umano e spirituale di Simone Calvarese, oggi semplicemente e francescanamente fra’ Simone, da pochissimi mesi priore del santuario. Ma il cappuccino, oltre a praticare il calcio da tifoso, si dilettava agonisticamente anche nella specialità boxe thailandese che non è certo uno sport propriamente leggero. Fra Simone prese i voti da frate il 14 settembre del 2002 quando è al convento di Renacavata di Camerino e giunse alla svolta della sua vita grazie alla vicinanza con padre Fernando Tribuiani che lo avvicina gradualmente alla fede anche attraverso la partecipazione attiva con altri amici all’interno del gruppo Gi.Fra. (Gioventù Francescana). Così ricorda fra Simone il suo ultimo periodo da giovanotto: «A febbraio del 1997 andavo avanti a pane ed acqua. Ero da rottamare. Fui coinvolto da tifoso ultras negli incidenti della partita Avezzano-Giulianova ed a maggio dello stesso anno lasciai il mondo del calcio». La madre Rita quando seppe dal figlio della vocazione e della volontà di scegliere la strada del convento, ebbe un momento di commozione e di pianto. Ricorda fra’ Simone: «Dopo la preghiera sotto la grande croce che campeggia lungo la via crucis, tutto ritornò nella normalità ed iniziò per me una vita completamente nuova». Fra’ Simone fu ordinato sacerdote il 26 settembre 2009 edopo raggiunse il convento di Vasto Marina dove è rimasto per qualche tempo. Poi, nel corso del 2015, il ritorno a Giulianova come priore. Tutto questo nella più completa umiltà, in silenzio e senza clamori. Con estrema semplicità e con il cuore in mano fra’ Simone ci ha confessato: «Non rimpiango nulla della vita precedente e rivolgo sempre un pensiero affettuoso a Padre Fernando cui devo moltissimo e che per certi versi considero la mia guida spirituale, anche da lassù».