Giulianova: scambia la flebo per errore, la madre muore 

A processo a Teramo la figlia di una 77enne ricoverata: omicidio colposo

GIULIANOVA. Un tragico e fatale errore, sicuramente un fatto non voluto. Ma sarà un processo ad accertarlo. Così ha stabilito il gup che ha rinviato a giudizio la figlia della 77enne teramana deceduta nel marzo dell’anno scorso nell’ospedale di Giulianova per una embolia gassosa causata dall’ossigeno arrivato in vena dopo che la figlia che l’assisteva aveva per sbaglio inserito la cannula nel catetere della flebo.
Il processo inizierà nel mese di ottobre. Parte fondamentale del fascicolo del pm Andrea De Feis è la corposa consulenza medica depositata dopo l’autopsia che ha confermato come la causa del decesso sia stata una embolia gassosa massiva multiorgano. Una embolia che sarebbe stata provocata dall’ossigeno arrivato in vena dopo che la figlia che l’assisteva avrebbe inserito per sbaglio la cannula del catetere della flebo. Una quantità devastante: 12 litri al minuto.

Nel fascicolo è entrata anche tutta la documentazione medica fatta acquisire all’epoca nel reparto di medicina dove l’anziana era ricoverata per un problema riguardante lo stato di alcune ferite sulle gambe. Successivamente era caduta, sempre durante il ricovero in ospedale, e si era fratturata il femore. Ad assisterla in tutto il periodo di degenza c’era sempre stata la figlia, una donna di 36 anni.

Secondo la ricostruzione fatta all’epoca dai carabinieri su delega della Procura, anche con le testimonianze raccolte tra il personale del reparto in servizio durante quella notte, l’anziana spesso era agitata e in alcune precedenti occasioni, proprio in considerazione di questo stato, si sarebbe staccata flebo e maschera dell’ossigeno. Molto probabilmente potrebbe essere successo anche la notte della tragedia. E in questo contesto la figlia, che l’assisteva da giorni, avrebbe erroneamente preso la cannula dell’ossigeno e inserita nel catetere venoso periferico.

A chiamare i carabinieri era stato lo stesso personale del reparto. Immediatamente la segnalazione in Procura, le indagini, le testimonianze, l’autopsia e l’esito dell’esame che aveva dato subito certezze. (d.p.)
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