Gli agricoltori del Borsacchio: «Rovinati dalla riserva naturale» 

L’associazione di proprietari e residenti accusa: «Nessuno può ristrutturare o vendere i suoi casali Ed è impossibile avviare quelle coltivazioni moderne che necessitano di strutture di supporto»

ROSETO. In tanti lodano la riserva regionale del Borsacchio, evidenziando la grande opportunità che può avere per il turismo sostenibile e per l’economia di Roseto, ma c’è chi la vede come un limite. È il caso dell’associazione “Agricoltori, proprietari e residenti Roseto Borsacchio”, che ha come referente Pierpaolo Mori, e che in un lungo post su Facebook evidenzia le problematiche che avrebbe causato la riserva naturale regionale del Borsacchio ai residenti. «Per tante famiglie la riserva è stata la rovina», scrive Mori, «chi non può ristrutturare il casale di famiglia e lo vede andare in rovina, chi aveva provato a vendere un casale a un ottimo prezzo a un dottore appassionato di cavalli, ma poi è saltato tutto perché il dottore non poteva fare il box per ricoverare i due cavalli, o addirittura chi ha potato un po’ troppo gli ulivi, come si fa in tutta la provincia di Teramo, e la mattina dopo alle 7 arrivano tre carabinieri forestali, e il risultato è una denuncia e 20mila euro di multa». Mori aggiunge che «nessuno ha potuto ristrutturare i casali, e quindi nemmeno venderli, e sono tutti in rovina, e nessuno ha potuto fare un’agricoltura moderna, vigneti, uliveti, serre, che necessitano di strutture di supporto».
L’associazione se la prende anche con la politica e gli ambientalisti. «C’è stato qualche politico che ha aiutato i colognesi? Nessuno. Non di destra, non di centro e neanche di sinistra», continua Mori, che contesta la riperimetrazione con la quale è stato fatto uscire dalla riserva un villaggio turistico «anche se è proprio dove nidifica il famoso uccelletto fratino, per salvaguardare il quale era stata proposta la riserva». Va detto che questa associazione di agricoltori, proprietari e residenti è nata poco tempo fa, dopo che per tanti anni nessuno ha detto nulla sulla riserva del Borsacchio (la cui istituzione risale a 17 anni fa). E va aggiunto che il Pan, il piano di assetto naturalistico della riserva, dopo essere stato adottato in consiglio comunale è fermo in Regione da oltre un anno e mezzo, e ci sono state anche centinaia di osservazioni.
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