I senegalesi restano fuori casa

Martinsicuro, convalidati i sequestri degli alloggi. Via ai ricorsi

MARTINSICURO. Restano in ruolotte i senegalesi rimasti senza casa dopo il blitz di polizia e finanza. In tribunale sono stati convalidati i sequestri delle sette abitazioni. Un provvedimento che l'avvocato Odette Frattarelli, legale degli extracomunitari, impugnerà già nelle prossime ore. «Per noi», dice l'avvocato, «quei sequestri non potevano essere fatti».

L'avvocato, infatti, ritiene che entrambi i provvedimenti, sia quelli di sgombero firmati dal sindaco Abramo Di Salvatore su parere igienico sanitario dell'Asl e sia il sequestro penale fatto dagli agenti della questura, siano impugnabili. L'ordinanza sindacale, in particolare, per difetto di notifica visto che lo sgombero non sarebbe stato notificato ad alcuno. I sequestri sono stati convalidati dal pm Roberta D'Avolio visto che era un provvedimento d'iniziativa della polizia. Intanto i circa 40 stranieri che alloggiavano nella palazina di via Vivaldi 1, nella zona di Tronto di Martinsicuro, resteranno nel campeggio che li ospita per altri dieci giorni.

La soluzione è stata trovata da prefettura, questura e Comune di Martinsicuro dopo la pacifica e civile protesta che i senegalesi hanno fatto davanti al municipio. Nella notte tra venerdì e sabato e per tutta la mattinata di sabato, infatti, sono rimasti davanti a palazzo di città insieme a donne e bambini. Ieri mattina, inoltre, il giudice Antonio Converti ha convalidato l'arresto dei quattro stranieri arrestati venerdì per vendita di materiale contraffatto e per violazione della legge Bossi-Fini. (d.p.)

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