Il 2 giugno celebrato con medaglie, premi e gli onori ai caduti

TERAMO. Una festa celebrata nel nome della Costituzione. E' con questo spirito che, ieri mattina, donne e uomini delle istituzioni si sono riuniti a Teramo per festeggiare il 64esimo anniversario dalla nascita della Repubblica.  La manifestazione è cominciata alle 10 lungo viale Mazzini: le autorità hanno deposto una corona di alloro davanti al monumento ai caduti di tutte le guerre.

Il corteo, costituito da forze dell'ordine, protezione civile, sindaci e dai gonfaloni di associazioni e Comuni si è poi diretto in piazza Martiri per la cerimonia ufficiale.  Una piazza in cui hanno preso posto i corpi di rappresentanza e i mezzi delle forze dell'ordine. I sindaci e le autorità hanno assistito dalla scalinata del duomo e, dopo la cerimonia dell'alzabandiera e l'esecuzione dell'inno, il viceprefetto Roberta Di Silvestro ha letto il messaggio di Napolitano in cui è stata riaffermata la valenza della Costituzione come simbolo dell'unità nazionale. La parola è passata poi al presidente del consiglio provinciale Mauro Martino e al sindaco Maurizio Brucchi.

I due hanno ribadito l'importanza della carta costituzionale negli anni dello scontro sociale e di come il 2 giugno 1946 abbia rappresentato una data storica soprattutto per le donne chiamate al voto per la prima volta. Il prefetto Eugenio Soldà ha affermato che la Costituzione ha permesso un'integrazione maggiore in Europa e ha poi confermato l'importanza del diritto al lavoro sancito dalla Carta. Ha poi ricordato i due militari italiani morti recentemente in Afghanistan.

La cerimonia si è conclusa con la consegna delle onorificenze. Al nipote di Ercole Micolucci è stata consegnata una piastrina col nome del nonno morto in Russia. Al comune di Castel Castagna è stato donato un medaglione di ceramica con lo stemma della Repubblica. Sono state poi consegnate le medaglie d'onore ai parenti di Domenico Catini, Pasquale De Banedictis, Amedeo Lolli, Sebastiano Maiocco e Emidio Migliori, deportati nei campi di concentramento. A Giuseppe Furia è stata conferita la medaglia d'oro per le vittime del terrorismo e Giuseppe D'Alonzo, Margherita Di Febo e Marco D'Ignazio sono stati nominati cavalieri della Repubblica.

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