Il Forum H2O: «Cloroformio nell’acqua»

24 Dicembre 2016

Trovate tracce in quella non immessa nella rete. Il Ruzzo: rientrano nei parametri della potabilità

TERAMO. E dopo il diclorometano adesso l’acqua del Gran Sasso, viene abbinata al cloroformio. Lo fa il Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua. «Nell'acqua del Gran Sasso a novembre è stata rilevata la presenza di cloroformio, un possibile cancerogeno per l'uomo secondo lo Iarc, oltre i limiti per le acque sotterranee delle leggi ambientali in diversi controlli avvenuti il 10 e 21 novembre 2016 (e con valori vicini al limite il 7 novembre). In quel momento le acque del Gran Sasso non andavano nella rete idropotabile», si legge in una nota del Forum.

Sono state trovate tracce di cloroformio nell’acqua sia vicino ai Laboratori di fisica nucleare che a Casale San Nicola. Il cloroformio era in alcuni casi superiore alla quantità stabilita per legge per le acque sotterranee (il limite è 0,15 microgrammi per litro) ma inferiore ai limiti, stabiliti sempre dalla legge, per la potabilità delle acque (30 microgrammi per litro). l cloroformio – fanno notare gli ambientalisti – è stato rilevato in assenza di clorazione volontaria (spesso si forma in questo processo)a fini di disinfezione a scopi idropotabili. Pertanto deve esserci una fonte di contaminazione dai Laboratori (o più a monte), continua il Forum. «Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione: è assolutamente grave che il principale acquifero della regione e uno dei più importanti d'Europa sia esposto a fenomeni di contaminazione da più sostanze fortemente critiche. Ovviamente è necessario verificare attentamente lo stato delle opere di captazione e adduzione che avrebbero dovuto escludere qualsiasi contaminazione delle acque destinate al consumo umano ma dall'altro lato bisogna evitare la contaminazione all’origine».

Il presidente del Ruzzo, Antonio Forlini, replica seccamente che innanzitutto le acque non sono mai entrate nella rete ma erano “a scarico” e poi che «si era nei parametri dell'acqua potabile. Il parametro era più alto rispetto alle acque sotterranee, ma allora si dovrebbe mettere in dubbio la legge. Si sta montando un caso sul nulla. Se non ci sono critcità sulla potabilità dell'acqua di che cosa discutiamo?».