Interventi innovativi in Gastroscopia 

Il reparto del Mazzini è tra gli otto in Europa a usare una nuova tecnica sulle lesioni neoplastiche

TERAMO. Il reparto di gastroscopia ed endoscopia digestiva dell’ospedale di Teramo scelto fra gli otto in tutta Europa per un nuovo tipo di trattamento.
E’ infatti diventato centro di riferimento per il Centro-Sud (in Italia ce n’è solo un altro per il Nord) per l’asportazione endoscopia di neoplasie superficiali del colon retto. E così all’ospedale di Teramo è stato eseguito il secondo intervento in Italia del genere. Il paziente è G.D.L., 73 anni di Notaresco, che aveva una lesione neoplastica di 8 centimetri affrontata e rimossa con un nuovo dispositivo inglese. «Il paziente dopo due giorni era a casa, senza alcun tipo di complicazione», spiega il primario facente funzione del reparto, Carmelo Barbera, «si tratta di una tecnica che abbiamo appreso in un corso a Lovanio, in Belgio e che il 24 gennaio abbiamo messo in pratica sotto la supervisione medica di Zacharias Tsiamoulos, uno dei maggior specialisti in Europa di questa tecnica, che lavora a Londra e che è rimasto molto colpito dell’organizzazione e gestione infermieristica del paziente». Il primario prevede di eseguire fino a luglio – fino a quando il dispositivo sarà in uso al Mazzini – una decina di altri casi dopo di che Teramo diventerà anche riferimento per la formazione nazionale di questa tecnica. «Con questa tecnica si fa una resezione più sicura in quanto l’elettrobisturi funziona con corrente bipolare che provoca minor danno termico ai tessuti rispetto a quello tradizionale . In sostanza si evitano interventi altamente demolitivi», aggiunge Barbera.
Il primario, che sottolinea l’importanza del lavoro in equipe, composta dai colleghi speciaisti Candeloro Baldassarre, Gaetano Marchetti, Giorgio Valerii, Carlo Cellini, Fabiana Ciccone, Dolores Gabrieli, poi parla anche di un intervento salvavita praticato una decina di giorni fa su una paziente teramana. L.F. di 60 anni. «Una paziente con una pancreatite necrotico-emorragica severissima», precisa Barbera, «con una seria compromissione dello stato di salute: è arrivata qui in ospedale in shock settico. La Tac ha evidenziato una massa necrotica. L’abbiamo operata creando una comunicazione tramite lo stomaco (in termine tecnico cito-gastro-anastomosi, ndr) e ripulendo la cavità da tutti i detriti. La paziente è ancora ricoverata, ma ora è fuori pericolo e contiamo di dimetterla presto». Il primario della Gastroscopia ed Endoscopia digestiva parla dei benefici di «procedure brevi, senza incisioni, con tempi di degenza limitati rispetto alla chirurgia tradizionale, con possibilità inferiore di complicanze». (a.f.)
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