Ispezioni dei Nas, rivoluzione nelle comunità di recupero della provincia di Teramo

20 Agosto 2015

Il centro di Cellino, chiuso una settimana fa dal sindaco, riaprirà per drogati con problemi psichiatrici. La Asl fa una multa da 20mila euro a quello di Sant’Egidio, ad Atri ne apre un altro per alcol e coca

TERAMO Le ispezioni e i rilievi dei Nas nelle comunità terapeutiche della provincia di Teramo hanno determinato un nuovo assetto delle strutture deputate al trattamento delle tossicodipendenze. Dopo la chiusura della comunità terapeutica di Cellino, che ha delle carenze strutturali e non ha l’agibilità, ora si è aperto il problema de “Le Ali” di Sant’Egidio.

Si tratta una sorta di pre-comunità: un centro di disintossicazione assistita in cui la permanenza dura 2-3 mesi al massimo. In questo caso, dopo l’ispezione dei Nas e del dipartimento di prevenzione della Asl, è emerso che la struttura ha un’autorizzazione sanitaria non intestata al Ceis, titolare del centro, ma a “Progetto uomo 2” che dal Ceis, anni fa, ha ottenuto in affidamento la gestione della struttura. Un soggetto non titolato a essere intestatario dell’autorizzazione, per cui la Asl ha fatto una multa da 20mila euro al Ceis. Quest’ultimo ora ha richiesto una nuova autorizzazione alla Regione. Fra i possibili sviluppi della situazione, c’è anche una denuncia e la chiusura anche di questa struttura. Ma la speranza è che il sindaco, autorità sanitaria competente, dia per buona la nuova autorizzazione in arrivo e non chiuda.

Anche perchè la chiusura di un’altra comunità aprirebbe un bel problema. I quattro ospiti della “Sant’Andrea” di Cellino sono stati sistemati ne “La Torre” di Atri (due) e nella “Papa Giovanni XXII” di Rimini (uno) mentre per il quarto, con una grave malattia, la Asl è ancora in cerca di una sistemazione.Il direttore del dipartimento di assistenza sanitaria territoriale della Asl, Valerio Profeta, proprio oggi avrà un incontro con la cooperativa sociale che gestisce la struttura per cercare una soluzione.

[[(standard.Article) Cellino, il sindaco chiude la comunità terapeutica

I problemi della comunità di Cellino, secondo Profeta, saranno risolti a fine anno, massimo ai primi del 2016, quando termineranno i lavori per adeguare uno stabile, sempre a Cellino, che ospiterà una comunità da 20 posti. «Abbiamo intenzione di trasformare la nuova struttura», spiega Profeta, «in una comunità che ospita tossicodipendenti “a doppia diagnosi”, quindi anche con problemi psichiatrici. In Abruzzo questo tipo di struttura non esiste e siamo costretti a rivolgersi fuori regione, sebbene questa tipologia di pazienti sia in grande aumento». E questo sia perchè l’uso di alcune droghe, ad esempio la cocaina, porta all’insorgere di problemi psichici, ma anche perchè – all’inverso – molti giovani che hanno un forte disagio psicologico alla fine fanno uso di droghe.

Non solo, in prospettiva c’è l’apertura di una nuova comunità in provincia di Teramo, ad Atri. Ne dà notizia sempre Profeta: «C’è un interessamento di un gruppo che appartiene al circuito nazionale dei Centri di solidarietà di don Picchi che vorrebbe aprire una comunità in tempi brevi per pazienti che fanno abuso di alcol o di cocaina o di entrambi. In questo caso i pazienti starebbero nel centro per 4-6mesi. Con questi ultimi due tipi di strutture l’offerta in provincia di Teramo per il trattamento delle tossicodipendenze sarebbe completa». Infatti a Garrano Basso ce n’è una di tipo pedagogico educativo, ad Atri una di tipo terapeutico-riabilitativo, sempre ad Atri sorgerebbe quella per alcol e cocaina, a Sant’Egidio c’è quella di prima accoglienza e a Cellino a breve aprirà quella per tossicodipendenti con problemi psichiatrici.