«L’Ater ha fatto marcia  indietro sulla cauzione» 

TERAMO. «Accolto il nostro invito». Il sindaco Gianguido D’Alberto recepisce «con grande favore e serenità» il chiarimento fornito dalla presidente dell’Ater Maria Ceci sulla cauzione di 500 euro per le abitazioni da destinare agli sfollati del sisma non dovuta dagli assegnatari teramani. L’azienda che gestisce le case popolari, però, a detta del primo cittadino avrebbe cambiato orientamento su sua sollecitazione. «Nel condividere la retromarcia dell’Ater, da noi richiesta soprattutto per gli inquilini Erp», fa sapere D’Alberto, «invitiamo a questo punto lo stesso ente a correggere la delibera del consiglio di amministratore del 22 gennaio, che definisce a chiare lettere come i comodatari, nessuno escluso, siano tenuti a versare appunto la somma di 500 euro, alla sottoscrizione dell'atto di comodato». Il sindaco replica così all’accusa di Ceci di aver diffuso informazioni inesatte. «La modifica appare necessaria affinché possa essere realmente garantito quanto comunicato dalla presidente», osserva, «dopo le nostre decise e, a questo punto, decisive preoccupazioni a lei stessa prontamente manifestate, e la presa di distanza dall'azienda da parte della Protezione civile, la quale ha dichiarato che tale cauzione era riferita soltanto ai comodatari di Montorio e non anche agli inquilini di Teramo». D’Alberto ringrazia per l’attenzione «seppur tardiva» e insiste sul fatto che il Comune ha posto una questione di cui l’Ater non si era accorta e grazie alla quale gli assegnatari potranno prendere possesso delle case senza alcun esborso. «Accogliamo ovviamente l'invito della presidente Ceci al continuo confronto», conclude, «al fine di iniziare a condividere percorsi per consentire un imminente rientro per alcuni e l'avvio della ricostruzione per migliaia di persone». (g.d.m.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.