L’Atr risorge: da 60 a 240 dipendenti

Il gruppo acquistato dopo il fallimento ora ha commesse con grandi case automobilistiche e nel settore aeronautico

COLONNELLA. Quando nel dicembre di due anni fa l’Atr divenne di proprietà di Valter Proietti in pochi avrebbero scommesso sul futuro della fabbrica dei bolidi di Colonnella.

Il gruppo specializzato nelle produzioni in carbonio era in balia di aspre battaglie a suon di carta bollata si dal 2008 quando il tribunale fallimentare teramano decretò il fallimento di cinque aziende del gruppo di proprietà di Umberto Pierantozzi, a cominciare dalla capofila Atr srl. Sentenza revocata in Appello, per cui l’Atr fu ammessa all’amministrazione straordinaria nel 2009. Fino all’ulteriore ribaltone ad opera della Cassazione nel 2013, che riesumò il fallimento.

Una situazione di incertezza che non faceva ben sperare quando la nuova società Atr group (originariamente Proietti era in società con Primo Massi ma poi acquistò se sue quote) rilevò l’attività ripartendo con 60 lavoratori. Un decimo dei dipendenti che l’Atr aveva nel 2008. Invece adesso l’Atr è arrivata a contare 240 dipendenti, ed altre assunzioni sono in arrivo. «Veniva data per morta e ora è l’unica azienda manifatturiera in espansione in provincia», sottolinea Antonio Liberatori della Fim Cisl, «il carbonio è un componente importante nel settore auto, aeronautico, nell'arredamento. E l’Atr ha il know how, l’esperienza e una tecnologia all'avanguardia in questa produzione. Con una gestione oculata aumentano le commesse e il livello di occupazione. E in base a nuovi progetti sono previste nuove assunzioni». Attualmente l’Atr lavora molto nell’automotive per i principali marchi di auto da corsa, da Ferrari a Toro rosso a Dallara, ma anche Peugeot, Bmw e Toyota. Ma l’Atr punta anche al settore aerospaziale, “rispolverando” alcuni vecchi progetti di collaborazione con l'Alenia per la produzione del Boeing. «Ma si andrà anche alla costruzione di due aerei della Oma sud (azienda campana di progettazioni e costruzioni aeronautiche di proprietà di Proietti), lo Sky car e il Red bird che hanno una buona componentistica in carbonio che si farà a Colonnella. In più ci sono contratti con Sukhoi, la compagnia russa, per realizzare dei portelloni», aggiunge Liberatori che sottolinea come la Fim abbia sempre creduto in una ripresa. Per ora sono stati riattivati tre capannoni dei 9 originari, ma forse ne sarà riaperto qualcun altro in futuro.

L’importante è che siano stati creati 240 posti di lavoro «quasi tutte le assunzioni sono state fatte nel bacino degli ex operai Atr», fa notare Liberatori. «L’auspicio», aggiunge Giampiero Dozzi, segretario della Fiom Cgil al riguardo, «è che l’azienda applichi la clausola sociale, anche se l’accordo è scaduto e che assuma gli ex dipendenti. Ci sono alcuni lavoratori a cui la mobilità di due anni è scaduta e che sono senza lavoro e senza indennità».

Dozzi parla anche del perfezionamento del piano di cessione dal tribunale alla Atr group srl: negli ultimi due anni la situazione è cambiata e, ad esempio, l’azienda ha acquistato gli impianti dai leasing. «Confidiamo che si faccia di tutto per garantire la continuità, ma è un punto che va consolidato. Speriamo in una politica di rafforzamento con scelte industriali ben precise che possano garantire ulteriori opportunità, come la ricerca su nuovi materiali e nuove applicazioni del carbonio. Speriamo che la Regione Abruzzo si renda conto delle potenzialità di questa azienda: serve un progetto specifico, con il coinvolgimento anche dell'università».

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