mastromauro e forcellese bocciano il piano demaniale 

L’ex sindaco: eliminati tre tratti di arenile libero

GIULIANOVA. L’ex sindaco Francesco Mastromauro interviene sulla variante al piano spiaggia adottata dal consiglio comunale. Attraverso una nota congiunta, firmata anche dall'ex assessore al demanio...

GIULIANOVA. L’ex sindaco Francesco Mastromauro interviene sulla variante al piano spiaggia adottata dal consiglio comunale. Attraverso una nota congiunta, firmata anche dall'ex assessore al demanio Archimede Forcellese, Mastromauro evidenzia quelle che definisce alcune criticità emerse nel nuovo piano demaniale marittimo, oltre a riscontrare, dopo aver analizzato gli elaborati e le norme tecniche, un «deciso passo indietro, rispetto al piano vigente, dal momento che stravolge sia l'aspetto della fruizione della spiaggia sia dello specchio acqueo antistante».
Secondo l'ex sindaco, sono tre le criticità che emergono dal nuovo piano regolatore del demanio: la prima riguarda l'eliminazione delle tre spiagge libere previste nel piano del 2007, una delle quali nel tratto del lungomare monumentale compreso fra gli stabilimenti Novavita Beach e Venere mare. «L'amministrazione Costantini, anziché rendere noti i nomi dei beneficiari per verificare un eventuale conflitto di interessi», affermano i due ex amministratori, «si giustifica con la necessità di dover conformare il nuovo piano spiaggia comunale con quello regionale: tale argomentazione è irricevibile, dal momento che l'adeguamento impone vincoli su scelte future e non passate. I tagli potevano essere messi in pratica solo nel caso di rinnovo concessorio o di interventi edilizi».
In virtù di una mancata soluzione al problema della Bolkenstein, dal 2007 le concessioni balneari sono in regime di proroga e questa incertezza sembra non aver favorito la realizzazione di nuovi chalet. La seconda criticità riguarda la trasformazione dello specchio acqueo antistante le spiagge. «Il nuovo piano», dicono ancora gli ex amministratori, « contrariamente a quello in vigore, autorizza la costruzione di nuovi pontili, parchi acquatici e piattaforme galleggianti: in una concessione di circa 50 metri, la conseguenza sarà la sostanziale riduzione della zona sabbiosa di circa il 50%». La riduzione della zona sabbiosa adibita alla balneazione è la terza criticità rilevata da Mastromauro e Forcellese. «La variante Costantini prevede la traslazione della fascia edificabile verso il mare di 30 metri, consentendo agli attuali manufatti di rimanere al loro posto nel caso di ampliamento strutturale; grazie a tale norma, l'antropizzazione dell'arenile crescerà con una fascia edificabile che sarà profonda 60 metri», dicono, «la conseguenza sarà la sostanziale riduzione dell'area sabbiosa sull'intero lungomare nord».
I due ex amministratori concludono sottolineando come buona parte degli attuali emendamenti, presentati dall'unica forza di opposizione in consiglio comunale (il Cittadino governante), siano tesi a confermare le scelte del piano vigente, che la coalizione di centrosinistra, guidata dal PD, approvò nel 2015: «Ciò rappresenta un riconoscimento del buon lavoro svolto, anche da parte di chi allora non lo apprezzò». (s.g.)