La montagna vuole il collegamento Isola-Prati di Tivo 

Convegno sui progetti: piace la strada Panoramica Tancredi: «Di Sabatino sbaglia a non ritenerlo importante»

ISOLA DEL GRAN SASSO. «Prima si deve fare il collegamento Isola-Prati di Tivo e poi possiamo sviluppare tutti gli altri progetti legati al turismo. Dobbiamo aumentare le infrastrutture e non intendo solo strade, ma anche parcheggi mettendo in rete l’intero distretto del Gran Sasso per incrementare le presenze. Il presidente Di Sabatino, pensando il contrario, questa volta e a mio avviso ha sbagliato». E’ questa la risposta del parlamentare teramano di Alternativa popolare Paolo Tancredi al presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino sull’ipotesi di un collegamento tra la Valle Siciliana ee Prati di Tivo, progetto di cui si è parlato nel convegno organizzatao dal consigliere regionale Giorgio D’Ignazio che si è svolto venerdì sera a Isola. Secondo Di Sabatino, prima di parlare di un possibile collegamento con i Prati bisogna risolvere i gravi problemi della stazione turistica, a cominciare dal funzionamento della seggiovia».
Il presidente fa riferimento all’attuale situazione di Prati di Tivo dove gli impianti, di proprietà della Gran Sasso spa, oggi in liquidazione, sono chiusi e si sta tentando di riapril solo per il periodo estivo. «Non si può continuare a ragionare con modalità emergenziali», aveva detto ancora Di Sabatino, «siamo anche a corto di soluzioni “creative” per assicurare la gestione della cabinovia e degli impianti, senza i quali, mi pare ovvio, la stazione turistica muore». Sulla decisione di mettere in liquidazione la società Gran Sasso Tancredi torna di nuovo all’attacco. «E’ stata un’azione che non ha preso in considerazione il dopo. Sarebbe stato opportuno trovare una soluzione che desse, in concomitanza alla liquidazione, una prospettiva alla società». Del collegamento tra i due versanti della montagna si parla da anni con varie proposte: dalla strada, alla cabinovia da 25 milioni di euro tra Fano a Corno di Isola e Cima Alta dei Prati, al treno a cremagliera per un importo di 35 milioni di euro fino all’ultimo progetto del 2012 della Panoramica del Gran Sasso, un percorso di circa 11 km per un costo di 12 milioni di euro che dall’uscita del casello autostradale di Colledara dell’A24, lambendo alcune frazioni come Ornano di Colledara, Tozzanella, Flamignano, Aquilano di Tossicia, Cusciano di Montorio e Cerqueto di Fano Adriano, arriverebbe alle porte di Pietracamela.
«Bisognerebbe mettere in sicurezza anche la Castelli-Rigopiano», ha detto ancora Tancredi durante il convegno, «e per questo incalzeremo la Regione, visto che il presidente D’Alfonso che si è impegnato sullo sviluppo delle infrastrutture della nostra montagna. Le istituzioni devono mettere in campo le azioni necessarie, ma anche gli operatori economici devono agire con la riqualificazione delle strutture e a mio parere tutte le soluzioni devono essere valutate, ma la Panoramica del Gran Sasso è quella che va a calpestare di meno i vincoli del Parco».
« Un’esigenza che le due vallate e le comunità che ci risiedono sentono da sempre e che è diventata una necessità», è il parere del sindaco di Pietracamela Michele Petraccia che si dichiara favorevole «alla realizzazione di una strada, preferendo quella che esce a Pietracamela, alle soluzioni alternative troppo vincolate agli orari e al volume di utenti». Durante la serata si è preso in considerazione la possibilità di realizzare il collegamento a lotti funzionali. «Esiste già un tracciato tra Forca di Valle e Cima Alta che fu abbandonato e si può riprendere», ha osservato Roberto Di Marco, sindaco di Isola, «sono disposto a discutere sulle varie proposte, ma non dobbiamo avere l’ennesima opera incompiuta». La Regione Abruzzo si è resa disponibile a condividere il progetto che deve però «partire dal territorio», ha detto il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Camillo D’Alessandro, «e che recepisca i pareri necessari. Poi sta a noi reperire le risorse che con la soluzione a lotti è sicuramente più facile». «Sino a oggi qualsiasi intervento non sarebbe stato possibile», ha detto il presidente del Parco Gran Sasso Tommaso Navarra, «stanti le misure di salvaguardia. Con l’approvazione del Piano del Parco ogni progetto può essere validato anche se tra le soluzioni prospettate quella che mi sembra meno impattante e culturalmente più avanzata è quella del treno a cremagliera».
Adele Di Feliciantonio
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