Le operaie invadono la Statale

29 Settembre 2010

Roseto, la protesta delle dipendenti Perla: in 81 dicono addio al posto

ROSETO. Le lavoratrici dello stabilmento La Perla di Roseto continuano la protesta contro la chiusura della filiale abruzzese. Ieri mattina hanno tentato di bloccare il traffico della statale 150 attraversando continuamente la strada e invitando i veicoli a partecipare alla loro azione suonando il clacson.  Una manifestazione simbolica che aveva soprattutto lo scopo di mantenere viva l'attenzione delle persone e dei media sulla situazione degli 81 lavoratori della sede che rischiano di trovarsi senza lavoro. Contestualmente sono state proclamate altre 40 ore di sciopero.

Le operaie insomma non si danno assolutamente per vinte e vogliono continuare a difendere i loro diritti. La multinazionale tessile sta attraversando un periodo di difficoltà finanziaria che ha portato i vertici dell'azienda a decidere per la chiusura dello stabilimento rosetano per trasferirlo in Puglia.  Una decisione che ha scatenato le ire di dipendenti e sindacati, secondo cui la situazione di crisi è dovuta solamente «a incapacità di management aziendale». Infatti gli obiettivi fissati dal piano industriale presentato solo 16 mesi fa per mantenere attivo lo stabilimento rosetano, sono stati raggiunti.

Tuttavia il gruppo ha deciso comunque per la chiusura della filiale e il licenziamento degli 81 dipendenti. Da giorni quindi le operaie sono in stato di agitazione. La protesta di ieri si è svolta nelle vicinanze del presidio permanente, di fronte i cancelli della fabbrica. E hanno ottenuto anche la solidarietà di tanti automobilisti, che si sono fermati per sostenere la protesta, e degli esercenti delle attività vicine.

Anche la Federazione della sinistra di Roseto ha manifestato vicinanza ai lavoratori.  Molto del futuro della Perla di Roseto si giocherà in due prossimi incontri. Il primo si svolgerà il 5 ottobre alla Provincia, dove saranno presenti l'amministratore delegato del gruppo Alain Prost ed Emilio Manzotti e Giuseppe Toninelli, rispettivamente direttore e responsabile delle risorse umane per l'Italia. Il secondo sarà l'8 ottobre a Roma, quando si chiederà al ministero per lo Sviluppo economico di aprire un tavolo di trattativa.

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