Medici fuggiti, reparti vuoti

Sant'Omero, la Cgil denuncia il grave declino dell'ospedale

SANT'OMERO. In dieci anni l'ospedale di Sant'Omero ha perso medici, fondi, posti letto e credibilità. La Fp Cgil scatta la foto sullo stato di salute del Val Vibrata: è un malato cronico per volontà di una gestione che considera poco la Vibrata.

Antonio Macrillante, Amedeo Marcattili e Mariano Santori sfornano numeri sulla situazione dal 2000 al 2010, tracciando un bilancio negativo. In chirurgia da un primario e 6 aiuti si è arrivati a un primario e 4 aiuti. A ortopedia da un primario e 6 aiuti a solo 3 aiuti, così in medicina, a geriatria da un primario e 3 aiuti a 2 aiuti, a fisioterapia da un responsabile a zero. Situazione invariata in anestesia e rianimazione, ostetricia (dal 1º agosto andrà in pensione il primario, Pasquale Ciafaloni), pediatria (il primario Goffredo Magnanimi è a scavalco a Teramo) e cardiologia.

«Per anni c'è stata una campagna di indebolimento», dice il sindacato, «non sono stati sostituiti primari importanti, gli aiuti sono andati a far fortune altrove e non sono stati mai sostituiti. Mancano almeno 15 medici, geriatria è chiusa da un anno e mezzo per mancanza di medici. In medicina ci sono 6 letti per stanza, con l'apertura di due nuove camere arriveremo a 5, ma per legge dovrebbero essercene 4. Mancano gli attacchi per l'ossigeno, l'ispettorato del lavoro che aveva fatto il sopralluogo, a oggi non ci ha comunicato più nulla».

La Cgil denuncia poi i disagi al pronto soccorso, specie in estate. «Qui, di 5 medici, due sono in malattia. Non potendo coprire i turni si è fatto ricorso alle prestazioni aggiuntive, pagando cioè extra per un turno di lavoro, circa 600 euro. Per la Asl è una spesa mensile di 30mila euro con i quali si potevano assumere anche a tempo determinato 7 medici».

La Cgil ricorda che ai tempi in cui l'ospedale era Ulss nº8, l'ultimo bilancio chiuse con un attivo di 22 miliardi di lire per la forte mobilità attiva. Ora accade il contrario per la fuga di professionisti. Il sindacato denuncia poi lo stop agli interventi di urologia nonostante il primario sia un urologo, il crescente numero di prestazioni intramurarie (quelle a pagamento) e l'assunzione di amministrativi a scapito di personale dell'area medica. Contestate anche le esternalizzazioni: per la Cgil sono uno sperpero di denaro pubblico immane. «Del processo di privatizzazione, è la dimostrazione ortopedia (il primario, Vittorio Calvisi, è a Sant'Omero con contratto privatistico) dove si eseguono ricoveri programmati mentre c'è lo stop alla traumatologia, cioè le emergenze». Santori infine, sottolinea la dubbia compatibilità del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, medico all'ospedale teramano e presidente del comitato dei sindaci.

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