Montorio, gruppi di adolescenti si sdraiano in mezzo alla strada 

Ripetute segnalazioni dei cittadini sul pericoloso gioco-sfida messo in atto quando scende il buio Il sindaco annuncia controlli. Lo psicologo: «Sfide all’autorità tipiche dell’età e aggravate dal Covid»

MONTORIO AL VOMANO. Ragazzi che nelle ore buie si siedono o si sdraiano sulla carreggiata stradale, in una sorta di catena umana, e quando avvistano un’autovettura in marcia che si avvicina “giocano” a fare resistenza o a scappare il più tardi possibile.
È ciò che accade a Montorio, nelle ore notturne, in particolare nella zona che da via Settembrini porta al poliambulatorio, e che è stato segnalato da tanti cittadini sui social. Una pratica ovviamente molto pericolosa per gli autori, che però si fanno beffa dello spavento di chi ha rischiato di travolgerli e continuano con il loro “passatempo”. E guai a richiamarli o a far notare loro il pericolo al quale sono esposti.
«Erano una decina, dai 12 ai 14 anni più o meno, ed è la seconda volta che accade. Ho lampeggiato, alcuni sono fuggiti, altri non si volevano spostare e mi hanno preso a parole», ha scritto Angela su facebook. «Sono ripassato alle 23.30 ed erano ancora lì», gli ha fatto eco Luigi. E ancora: «Li ho incontrati poco fa, mi sono spaventata tantissimo, alcuni non si volevano spostare»; «Li ho visti dal balcone che si stavano sdraiando in piena curva»; «Quando ho detto che avrei chiamato i carabinieri hanno tirato dei sassi». Questi altri post pubblicati sulla pagina di “Amare Montorio”. Il sindaco Fabio Altitonante è intervenuto sulla situazione. «Abbiamo letto sui social segnalazioni rispetto a comportamenti pericolosi tenuti da alcuni adolescenti che destano molta preoccupazione», ha detto, «innanzitutto il nostro appello va ai ragazzi: non fatelo, rischiate la vita! Ricordiamo, poi, a tutti i cittadini che la prima cosa da fare è denunciare alle autorità competenti chiamando subito il 112 o il 113. In accordo con la polizia locale e i carabinieri abbiamo avviato anche un monitoraggio, in particolare nelle ore serali», ha concluso il primo cittadino. «L’adolescenza è di per sé già un’età difficile con varie problematiche di fondo», ha spiegato al Centro lo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Orfanelli, «questi fenomeni sono forme di esibizionismo, un mettersi in mostra per sentirsi importanti, per sfidare l’autorità. Alcune volte denotano anche una sorta di rigetto verso la famiglia e in generale rispetto alla socializzazione primaria e secondaria. I ragazzi si muovono in gruppo con il proprio leader: chi vuole emergere lo segue e gli altri si uniscono a lui, ma tutto questo nasconde una personalità di fondo fragile». La pandemia da Covid 19, aggiunge Orfanelli, ha avuto un impatto negativo sul mondo giovanile. «Siamo stati in una prigione forzata che ha riguardato tutti. Sui giovani l’isolamento ha inciso maggiormente e li ha portati a rifugiarsi nei computer e ad avere delle reazioni che li portano a “esplodere”, ma non in modo costruttivo», conclude lo psicologo.
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