Muore nello scontro frontale

Invade l’altra corsia per un malore, travolto da un Suv.

TERAMO. Era al volante della sua Fiat Punto quando ha perso il controllo del mezzo, probabilmente per un malore. L’auto ha sbandato ed è andata a finire contro un’altra, che proveniva in senso opposto. E Gino Ettorre, 78 anni, residente a Pianvilla di Castellalto, è morto sul colpo. Erano le 10,45 e la Punto nera stava percorrendo la statale 150, in un punto immediamente precedente all’imbocco dell’autostrada A24, in territorio di Villa Vomano. Il pensionato, che viaggiava in direzione mare-monti, proprio all’altezza del ristorante Corte dei Tini, ha perso il controllo dell’auto. In quel momento arrivava in senso opposto un suv Honda Crv con due coniugi romani che, appena usciti dall’autostrada, imboccavano la 150 per andare a passare un periodo di vacanza sulla costa teramana.

La Punto ha preso in pieno la jeep. Il conducente dell’utilitaria, che pure portava la cintura, è morto sul colpo. Gli air bag hanno salvato i due anziani coniugi romani. La donna, C.A. di 69 anni, e il marito P.M. di 73 anni, sono stati portati da un’ambulanza del 118 all’ospedale, con contusioni e traumi vari, anche se di poco conto. Sul posto, pochi secondi dopo il frontale, passava una pattuglia dei carabinieri, che ha dato l’allarme. Sono subito arrivati vigili del fuoco, ambulanza del 118 e polizia stradale di Teramo e di Giulianova. I vigili del fuoco hanno estratto il corpo senza vita di Gino Ettorre dalla Punto. Intanto la polizia stradale ha fatto i rilievi.

L’ipotesi del malore viene accreditata dal fatto che non ci sono segni di frenata recenti, ce ne sono solo alcuni risalenti a un grave incidente avvenuto qualche giorno fa proprio nello stesso punto. La polizia stradale, insieme ai vigili urbani, ha provveduto anche a regolare la viabilità, con un senso unico alternato, in modo da evitare lunghe code in un punto cruciale per il traffico come quello in cui è avvenuto l’incidente. Il corpo di Gino Ettorre è stato portato all’obitorio del Mazzini e quasi subito, dopo una ricognizione cadaverica, è stato dato il nulla osta alla seportura.