Nasce la Cittadella delle fragilità per la cura dei pazienti cronici
Sorgerà a Casalena accanto ai futuri ospedale e casa di comunità grazie a 16 milioni stanziati dall’Inail Sarà una residenza da 150 posti. Di Giosia: «Il Comune ha snobbato l’opera, la Regione l’ha salvata»
TERAMO. Da area degradata a Cittadella delle fragilità, dove garantire un'assistenza sanitaria a tutto tondo ai pazienti grazie a spazi adeguati e figure professionali specializzate: è il progetto della Asl di Teramo illustrato ieri dal direttore generale Maurizio Di Giosia e dal presidente della Regione Marco Marsilio. La zona dove la cittadella sorgerà è quella di Casalena, che già è in parte a vocazione sanitaria ma che conta ancora diversi ettari abbandonati sui quali insistono anche fabbricati in disuso e fatiscenti.
I FONDI. L'idea di creare un polo assistenziale è accarezzata da tempo dalla Asl, che di recente ha ottenuto fondi del Pnrr per 8 milioni di euro per creare una Casa di comunità proprio a Casalena e ora può allargare l'orizzonte con i 16 milioni di euro dell'Inail da destinare a una vera cittadella dove fornire assistenza e supporto ai pazienti e alle loro famiglie con servizi di prognosi e poliambulatori. Di Giosia ha messo l'accento non solo sul valore sanitario del progetto, ma anche su quello urbanistico visto che permetterà di riqualificare un'importante area a ridosso della città.
LA ASL. «La Regione, inserendo l’area di Casalena nel programma di investimento per iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria valutabili dall’Inail, ha dato le gambe all’idea progettuale che la nostra Asl cullava da tempo, quando quattro anni fa, programmando un piano strategico per il rilancio dei servizi, pensò di realizzare a Casalena la Cittadella delle fragilità», ha spiegato Di Giosia, «un’idea innovativa basata su una visione sinergica della presa in carico del paziente, in cui concorrono diverse figure professionali, insieme alla famiglia. E la realizzazione di una Rsa da 7mila metri quadri e 150 posti, che diventerà realtà con questi fondi, è un tassello basilare». La Asl nel 2019 aveva iniziato a progettare una proposta di programma integrato di intervento per la riqualificazione del complesso edilizio dell’ex neuropsichiatrico di Casalena. Una proposta ripresa, rivista e presentata al Comune di Teramo nel 2021, ma caduta nel vuoto. «Eppure il progetto non era affatto di secondaria importanza, anzi direi che era centrale per la città», ha proseguito il dg, «ora la possibilità di recuperare tutta l’area arriva grazie al supporto della Regione che ha inserito nella programmazione Pnrr la realizzazione a Casalena di un ospedale di comunità e di una Casa di comunità che saranno costruiti su 2mila metri quadrati entro il 2026 demolendo due vecchi manufatti. L’investimento supera gli 8 milioni». Il progetto ora fa il paio con la Cittadella, che permetterà di avere a Casalena entro il 2030 un’intera area destinata ai bisogni del paziente fragile e alla cura della cronicità. Più a lungo termine c'è la volontà della Asl di dare vita anche a una Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) col recupero dei tre padiglioni storici e la demolizione di alcune strutture residue che insistono ai confini dell’area. Un’operazione da 10 milioni, da reperire. Una strada potrebbe essere la cessione al Comune di Teramo di terreni agricoli della Asl in cambio della trasformazione di alcune aree in edificabili.
LA REGIONE. «Avevamo preso l'impegno anni fa di potenziare in maniera significativa la presenza della sanità a Teramo. E la Cittadella dedicata alle fragilità era uno di questi poli, da troppo tempo lasciati in un stato di semi-abbandono», ha detto Marsilio, «abbiamo lavorato a una progettazione seria, che è stata ritenuta tale da tutti gli enti interessati, l'Inail e il ministero, e in Conferenza Stato-Regioni è stato approvato pochi giorni fa questo importante finanziamento che ha dato il via libera al progetto».
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