Nella casa dello studente saranno riciclati gli sfalci 

Contatti Adsu-Comune, compostiera accoglierà tutti i residui di verde della città Il progetto, innovativo anche per accessibilità ai disabili, sarà presentato a Trento

TERAMO. Un progetto innovativo sotto diversi aspetti, quello della casa dello studente. Sono due ambiti in cui l’innovazione è particolarmente spiccata, l’accessibilità ai disabili e l’attenzione all’ambiente.
Nel primo caso il progetto dell’Adsu è stato preso ad esempio dall’Università di Trento che ha voluto presentare l’esperienza teramana al convegno “La lunga storia della disabilità: epopea di un diritto tra ostacoli materiali e immateriali” che si terrà oggi. Un progetto di cui l’Università di Trento è venuta a conoscenza grazie ai rapporti stretti con quella di Teramo e quindi di riflesso con l’Adsu che con l’ateneo ha un rapporto di collaborazione strettissimo. Tanto che l’università ha ceduto all’Adsu lo stabile dell’ex rettorato per costruire la casa dello studente e che ha un valore di 9 milioni di euro. Paolo Berardinelli (ex presidente dell’Adsu) in rappresentanza dell’Università di Teramo e Antonio Sorgi, direttore dell’azienda per il diritto allo studio, parleranno della «Nuova residenza universitaria di Teramo: un progetto universale, sostenibile e sicuro per la “rigenerazione e tutela dei beni culturali”.
Sorgi fa notare che proprio la “progettazione universale” è stata determinante per vincere il bando del ministero e ottenere quasi 10 milioni. «Il bando prevedeva alcune peculiarità, alcune riguardavano l’accessibilità», sottolinea Sorgi, «e noi ci siamo detti: perchè fermarci ai limiti di legge? Andiamo a livello massimo dell’accessibilità. E abbiamo applicato la progettazione universale in base alla convenzione Onu per garantire il pieno e uguale godimento di tutti i diritti umani e le libertà fondamentali della persona con disabilità. E questo è stato determinante». La casa dello studente di via Crucioli avrà percorsi privi di ostacoli di qualsiasi natura, anche con arredi adeguati, con pavimentazioni e parcheggi sulla stesso piano delle aree dove sorgono per chi ha difficoltà motorie di qualsiasi genere, cartelli di indicazioni agevolmente visibili, dedicati anche ai non vedenti e luminosi per i non udenti.
Il secondo requisito innovativo riguarda l’ambiente. Sono in corso in questi giorni i contatti con il Comune per l’utilizzo della compostiera di comunità prevista nel progetto. In sostanza una parte dell’area sarà dedicata alla produzione di compost di qualità in quanto accoglierà i residui delle potature di tutta la città. Con gli sfalci si produrrà un compost che a bassissimo prezzo, o addirittura gratis, sarà distribuito ai cittadini. Altro elemento sul “filone verde”, oltre alla presenza di orti urbani, riguarda le batterie di accumulo. Avranno la potenza di almeno 50 chilowatt: accumuleranno energia e saranno utilizzate quando non c’è il sole o di notte.
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