la polemica

Niente stelle a Teramo, il popolo di Facebook snobba la Michelin

Tanti commenti sulla pagina del Centro: per molti è solo una questione di soldi mentre per altri il motivo è che la nostra cucina è tradizionalista e per questo non viene premiata

TERAMO. Si va dal “chissenefrega delle stelle!”, allo sdegnato rifiuto delle medesisme “perché tanto si ottengono pagando” (?), fino alla più ragionata ossservazione che una cucina tradizionale come quella teramana le stelle non le prende perché la Michelin premia soprattutto gli innovatori.

Sono tanti commenti sulla pagina Facebook del Centro alla notizia che nessun ristorante teramano abbia ottenuto le tanto ambite stelle della Guida Michelin, che pure sono state assegnate ad altri ristoranti abruzzesi. Riconoscimenti che in provincia non sono arrivati perché – è, ad esempio, il parere di Tino Fortunato Di Sipio – quella teramana «è la cucina più tradizionalista, più “talebana” e più tenace a non mollare agli imbastardimenti e alle rivisitazioni e/o destrutturalizzazioni, che purtroppo rappresentano un “must” per quelli che assegnano le stelle».

leggi anche: Ristoranti teramani senza stelle: "È colpa nostra, ma non solo". Secondo voi qual è il perché? Beccaceci: dobbiamo dare di più. Zunica: facciamo fatica perché periferici. Pompa e De Antoniis: clientela poco sensibile, lavora chi tiene i prezzi bassi. Manetta: richiesti parametri troppo costosi

Considerazioni analoghe quelle espresse da Stefania Di Giovannantonio, secondo cui le stelle non sono arrivate «semplicemente perché è una cucina tradizionale, attaccata alle radici e ai sapori intensi dell’Abruzzo. A me ’ste cucine rivisitate non piacciono per niente. Michelin, non ce ne frega che non ci hai dato le stelle, noi abruzzesi brilliamo di luce propria e la cucina teramana sarà sempre rinomata in tutto il mondo». Rinomata per i sapori e per le porzioni, fa notare Luca Angelucci, «perché da noi quando entri in un ristorante esci sazio. In quelli stellati mangi poco, paghi tanto. W la cucina abruzzese, non serve una stella a renderci fenomenali».

Per la serie “chissenefrega” due commenti sono particolarmente esplicativi. Secondo Boris Martinelli «i migliori posti dove mangiare sono le trattorie, osterie e locande che costellano le sperdute province italiane, che lavorano con semplicità rispettando le tradizioni... le stelle lasciamole a Paolo Fox». E il commento di Amerigo Negusanti suona come una sentenza: «Le stelle sono una cosa, la buona cucina un’altra... da sempre».

Che poi non si guadagnino sul campo ma pagando è un concetto – del tutto indimostrato – di cui sono convinti in molti. «I ristoratori teramani»sostiene Claudio Rapposelli, «non si lasciano corrompere. «Bravi! Più paghi, più stelle hai». «Basta pagare e si ottengono tutte le stelle che volete... è una pagliacciata», gli fa eco Gerardo Battimeli, mentre Giovanni Alcantarini la spiega così: «Perché noi teramani non diamo la mazzetta». Per Luca Arnaud Franca, «Michelin dovrebbe pensare esclusivamente ai pneumatici... è tutta fuffa, le stelle si pagano». Infine il disincantato commento di Luigi Di Sabatino Garbati: «Ma perché, siete ancora convinti che si possa ottenere qualche stellina senza pagare?». Mah, speriamo di sì. (e.a.)

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