Operaio muore di overdose in casa

Bellante, il corpo trovato dai familiari. La polizia cerca lo spacciatore
BELLANTE. E' stata molto probabilmente una overdose di eroina ad uccidere Graziano Torbidone, l'operaio trentenne di Bellante trovato senza vita nella notte tra giovedì e venerdì nella sua abitazione. A queste prime conclusioni è giunta l'autopsia eseguita ieri pomeriggio dall'anatomopatologo Giuseppe Sciarra su disposizione del sostistuto procuratore di turno Davide Rosati.
Per avere la certezza bisogna solo attendere l'esito degli esami tossicologici che sono già stati disposti. L'esame, inoltre, ha accertato che l'uomo al momento del decesso era ubriaco. Dopo l'autopsia, il magistrato ha dato il nulla osta per la sepoltura.
Sull'episodio sono in corso le indagini della squadra mobile che sta cercando di identificare la persona che ha venduto la sostanza stupefacente al giovane. Da una prima ricostruzione fatta dalla polizia l'uomo si è sentito male mentre era al piano di sotto dell'abitazione dove abitava con i genitori. Molto probabilmente è stato colto da malore subito dopo essersi iniettato la sostanza stupefacente visto che vicino al corpo è stata trovata una siringa. I primi ad intervenire sono stati i familiari che hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Sul posto in poco tempo è arrivata l'ambulanza del 118, ma per il giovane era già troppo tardi. E' intervenuta anche la polizia e successivamente il corpo è stato trasportato nell'obitorio dell'ospedale Mazzini dove nel primo pomeriggio di ieri è stata eseguita l'autopsia. Il giovane, figlio di imprenditori, faceva l'operaio. Gli uomini della squadra mobile teramana hanno immediatamente avviato le indagini per cercare di risalire al venditore della dose che si è rivelata mortale.
Quest'ultimo, infatti, rischia di essere indagato non solo per spaccio ma anche per morte come conseguenza di altro reato, in questo caso lo spaccio. Proprio per identificare lo spacciatore i poliziotti hanno avviato una serie di indagini sia a Teramo che in altre località. Non è escluso, infatti, che il giovane possa aver acquistato l'ultima dose anche fuori e poi aver deciso di tornare a casa per consumarla.
Quella di Bellante è la seconda overdose dall'inzio dell'anno avvenuta nel Teramano, un territorio in cui lo spaccio di sostanze stupefacenti continua a tenere banco nonostante la massiccia attività di vigilanza che viene svolta quotidianamente dai carabinieri, dalla polizia e dalla finanza. (d.p.)
Per avere la certezza bisogna solo attendere l'esito degli esami tossicologici che sono già stati disposti. L'esame, inoltre, ha accertato che l'uomo al momento del decesso era ubriaco. Dopo l'autopsia, il magistrato ha dato il nulla osta per la sepoltura.
Sull'episodio sono in corso le indagini della squadra mobile che sta cercando di identificare la persona che ha venduto la sostanza stupefacente al giovane. Da una prima ricostruzione fatta dalla polizia l'uomo si è sentito male mentre era al piano di sotto dell'abitazione dove abitava con i genitori. Molto probabilmente è stato colto da malore subito dopo essersi iniettato la sostanza stupefacente visto che vicino al corpo è stata trovata una siringa. I primi ad intervenire sono stati i familiari che hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Sul posto in poco tempo è arrivata l'ambulanza del 118, ma per il giovane era già troppo tardi. E' intervenuta anche la polizia e successivamente il corpo è stato trasportato nell'obitorio dell'ospedale Mazzini dove nel primo pomeriggio di ieri è stata eseguita l'autopsia. Il giovane, figlio di imprenditori, faceva l'operaio. Gli uomini della squadra mobile teramana hanno immediatamente avviato le indagini per cercare di risalire al venditore della dose che si è rivelata mortale.
Quest'ultimo, infatti, rischia di essere indagato non solo per spaccio ma anche per morte come conseguenza di altro reato, in questo caso lo spaccio. Proprio per identificare lo spacciatore i poliziotti hanno avviato una serie di indagini sia a Teramo che in altre località. Non è escluso, infatti, che il giovane possa aver acquistato l'ultima dose anche fuori e poi aver deciso di tornare a casa per consumarla.
Quella di Bellante è la seconda overdose dall'inzio dell'anno avvenuta nel Teramano, un territorio in cui lo spaccio di sostanze stupefacenti continua a tenere banco nonostante la massiccia attività di vigilanza che viene svolta quotidianamente dai carabinieri, dalla polizia e dalla finanza. (d.p.)
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