Roseto

Orafo travolto e ucciso in bici. La difesa dell’imputato: “Alla guida del furgone c’era un’altra persona, ora deceduta”

11 Settembre 2025

Il processo per la morte di Giuseppe Marini, 76enne orafo in pensione di Roseto, deceduto sulla statale 150 nel 2023 due mesi dopo essere stato urtato da un furgone a pochi metri dal cimitero dove si era recato sulla tomba del figlio

ROSETO. In aula due testi della difesa per cui il pm Monica Speca ha chiesto la trasmissione degli atti in Procura per falsa testimonianza: è successo ieri nella nuova udienza davanti alla giudice monocratica Martina Pollera del processo per la morte di Giuseppe Marini, per tutti Peppe, 76enne orafo in pensione di Roseto, deceduto sulla statale 150 nel 2023 due mesi dopo essere stato urtato da un furgone a pochi metri dal cimitero dove si era recato sulla tomba del figlio vittima di un incidente stradale. Nella precedente udienza era stato sentito l’imputato, un 74enne rosetano. L’uomo aveva detto che quel giorno non era lui alla guida del mezzo. «L’avevo prestato a un amico che qualche giorno dopo il fatto è morto per un infarto», aveva raccontato, «e lui me lo ha ridato con lo specchietto rotto». Secondo l’accusa, invece, c’era lui alla guida del furgone che con lo specchietto retrovisore urtò il pensionato facendolo cadere a terra e che non si fermò a prestare soccorso. L’uomo, rintracciato dopo qualche ora dai carabinieri grazie alle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza, è imputato per omicidio stradale e omissione di soccorso.

Secondo l’accusa, così ha ricostruito la Procura nel capo d’imputazione, il conducente del furgone «intraprendendo la manovra di sorpasso della bici di Marini, che viaggiava nella sua stessa direzione di marcia, senza tenersi a un’adeguata distanza laterale, urtando con lo specchietto retrovisore destro Marini e facendolo cadere».

I familiari della vittima sono parte civile rappresentati dall’avvocato Tommaso Navarra, l’imputato è assistito dall’avvocato Gianluca Travaglini, per il responsabile civile l’avvocato Claudio Iaconi. La difesa dell’imputato ha chiesto per il suo assistito una perizi medica su cui la giudice si è riservata alla fine dell’istruttoria. Si torna in aula ad ottobre.