Piano di via Longo i sindacati ritirano la firma

4 Maggio 2014

Le organizzazioni degli inquilini Sicet, Sunia e Uniat attaccano il Comune: «E questo sarebbe housing sociale?»

TERAMO. Intervento edilizio di via Longo: i sindacati degli inquilini Sicet, Sunia ed Uniat attaccano il Comune e revocano l'adesione al protocollo d'intesa firmato pochi giorni fa con l'amministrazione cittadina e l'Ater. «Sarebbe questo l'housing sociale? E' stata violata l'intesa con Comune ed Ater», lamentano le organizzazioni sindacali, le quali contestano il piano di interventi, del costo di 20 milioni di euro, sottoscritto dal sindaco Maurizio Brucchi e la società Investire Immobiliare, volto ad abbattere e ricostruire le palazzine popolari a ridosso del centro storico e che comporterà il completamento del passaggio del patrimonio di edilizia residenziale pubblica dal Comune all’Ater.

Le operazioni interesseranno 96 famiglie, che attualmente occupano i sei edifici da abbattere e che verranno temporaneamente ospitate in altre palazzine dell'Ater; in seguito alla pubblicazione del bando per i lavori, saranno avviate le demolizioni dei primi due palazzi, presumibilmente nel marzo del 2015.

Ma Sicet, Sunia ed Uniat contestano duramente il provvedimento adottato dall'amministrazione, parlando di mancato mantenimento delle promesse fatte da Brucchi in un precedente incontro con le organizzazioni sindacali. Ciò che viene criticato sono la mancata fornitura di informazioni riguardanti il progetto in questione, il mancato incremento del numero di nuovi alloggi da assegnare a canone Erp, e il ritardo con il quale è stato presentato il programma generale degli investimenti.

«Registriamo invece che ora si procede all'atto fondamentale dell’accordo con la stazione appaltante senza aver fornito alcuna informazione», si legge in una nota firmata da Antonio Di Berardo (Sicet), Ernino D'Agostino (Sunia) ed Emidio Angelini (Uniat). «Inoltre non si ha alcuna certezza sul numero di alloggi a canone sociale previsti dal progetto e non vi è alcuna traccia del programma generale e tantomeno del tavolo di concertazione richiesto». Pertanto, i sindacati annunciano la revoca dell'adesione al protocollo d'intesa e l'intenzione di non partecipare più alle procedure per la mobilità degli assegnatari degli alloggi di via Longo.

«C'è il rischio che da 96 alloggi a canone sociale di via Longo si possa passare anche a zero, visto che l'Ater dovrebbe ricostruire “a sue spese” una palazzina, ma non ha presentato nessun programma di investimenti», aggiungono i rappresentanti sindacali. «Non è nemmeno certo», prosegue la nota, «che tutti i nuovi alloggi saranno locati a canone concordato, secondo i parametri dell’accordo territoriale recentemente sottoscritto fra le organizzazioni degli inquilini e quelle della proprietà immobiliare. Nel frattempo, tutti gli alloggi di edilizia residenziale pubblica disponibili nel Comune di Teramo dovranno essere destinati al trasferimento degli assegnatari di via Longo, senza poter dare alcuna risposta alle tantissime famiglie che vivono una condizione di emergenza abitativa».

Nella stesssa nota i rappresentanti di Sicet, Sunia ed Uniat annunciano infine l'organizzazione di assemblee ed iniziative di mobilitazione per protestare contro le decisioni assunte dall’amministrazione comunale.

Sandro Petrongolo

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