Polemica sui pasti per le mense  

Verzilli: «Il centro cottura è all’Aquila». Core: «Lunedì l’avremo in via De Albentis»

TERAMO. Botta e risposta tra il consigliere di opposizione Ivan Verzilli e l'amministrazione D’Alberto sul servizio di refezione scolastica. A sollevare la polemica è Verzilli, che raccoglie la protesta di alcuni genitori sul fatto che da circa due mesi i pasti destinati alle mense del Comune di Teramo arriverebbero da centri di cottura situati nel territorio aquilano.
Da qui un’interrogazione urgente all’amministrazione per sapere se risponde «al vero che la società incaricata della fornitura e somministrazione dei pasti per la refezione scolastica comunale utilizzi un centro cottura nel territorio aquilano da almeno due mesi (se non sin dall’inizio dell’esecuzione dell’appalto in essere); se la vigente normativa o il capitolato di appalto consentano una simile distanza chilometrica fra il centro cottura e il luogo di somministrazione dei pasti e, nel caso che ciò non sia consentito, come si sia attivata l’amministrazione per sanzionare tale violazione normativa e/o contrattuale, se risulti verificato che il centro cottura, individuato dall’amministrazione sin dal 2019 all’interno della scuola materna De Albentiis non sia ancora stato allestito e messo in esercizio». Immediata la replica del sindaco Gianguido D’Alberto e dell'assessore Andrea Core. «Il centro cottura di via De Albentis è funzionante e funzionale, pronto a entrare in servizio e quindi erogare i primi pasti già lunedì 25 gennaio», evidenziano. «Si tratta di un risultato storico: per la prima volta nella sua storia il Comune di Teramo si è dotato di un centro di cottura proprio, da mettere a disposizione del soggetto che si aggiudicherà i vari appalti».
Per quanto riguarda i pasti veicolati da fuori comune il sindaco e l’assessore sottolineano invece come non sia una novità. «Negli anni passati, al di là del colore dell’amministrazione, i pasti erogati erano veicolati dai centri cottura della ditta che si aggiudicava l’appalto e, quindi, molto spesso, se non sempre, venivano da fuori comune», osservano, « il tutto nel rispetto dei capitolati di gara e della normativa vigente. Per farci comprendere meglio le rivolgiamo non una domanda: è più facile raggiungere L’Aquila attraverso la rete autostradale, o alcuni piccoli comuni, dove erano in precedenza i centri cottura, dell’entroterra teramano attraverso strade provinciali o statali? La risposta è semplice ed intuitiva». (a.m.)