Prati di Tivo, appello del prefetto: «Gli impianti devono riaprire»
Stelo scrive a rappresentanti delle istituzioni e delle società coinvolte nella gestione delle strutture: «La chiusura blocca le potenzialità del comprensorio montano e della provincia, serve una soluzione»
PIETRACAMELA . «Si chiede a ogni attore coinvolto di voler intraprendere ogni iniziativa volta alla riapertura degli impianti nelle doverose condizioni di sicurezza per la pubblica e privata incolumità al fine di consentire la fruizione del comprensorio sciistico di Prati di Tivo alla collettività». A scriverlo in una lettera è il prefetto Fabrizio Stelo, lanciando un appello alle istituzioni e agli attori coinvolti ai quali ha inviato la missiva – il presidente della Regione Marco Marsilio, il presidente della Provincia Camillo D’Angelo, il sindaco di Pietracamela Antonio Villani, il direttore regionale della Protezione civile Mauro Casinghini, il presidente Asbuc di Pietracamela Paride Tudisco, il direttore dell’Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga Elsa Olivieri, il liquidatore della Gran Sasso Teramano spa (Gst) Gabriele Di Natale, il gestore e custode giudiziale degli impianti Marco Finori e per conoscenza il presidente del tribunale di Teramo Carlo Calvaresi – per sollecitarli a sbloccare la situazione degli impianti trovando una soluzione definitiva.
Il prefetto interviene su una questione che si trascina da anni tra cavilli burocratici, rimpalli di responsabilità e ricorsi giudiziari. E lo fa mettendo in evidenza le ricadute negative che comporta la chiusura della stazione, in primis dal punto di vista economico, turistico e occupazionale. «I persistenti problemi di apertura che interessano gli impianti rendono inespressa l’enorme potenzialità di volano per l’economia e per lo sviluppo sociale non solo di tutta la zona, ma dell’intero territorio provinciale il quale offre, nel raggio di 40 chilometri, un variegato insieme, più unico che raro, di bellezze storico-paesaggistiche», evidenzia Stelo. Poi si sofferma anche sulla gestione di eventuali emergenze «vista la necessità che potrebbero offrire, in tal senso, gli impianti di risalita», facendo riferimento all’impossibilità per le squadre di soccorso di utilizzare la cabinovia per raggiungere l’alta quota. Stelo apprezza «gli sforzi profusi dai soggetti competenti per favorire i necessari adempimenti per la riapertura del comprensorio in condizioni di sicurezza che non hanno portato ancora a sviluppi positivi». Si tratta, prosegue, «di una situazione che deve spingere ogni player a compiere tutto quanto sia nelle sue facoltà per restituire il comprensorio alla comunità». Il prefetto, infine, dichiara di «rimane a disposizione per ogni iniziativa utile di competenza», confidando «nella massima collaborazione». Una lettera che arriva a pochi giorni dal 28 ottobre, termine indicato dal giudice entro il quale Finori dovrà acquistare gli impianti o farli tornare nella disponibilità della Gst.
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