Provincia al verde: salta il piano neve

Romandini avvisa il prefetto: «Non posso garantire interventi sotto i mille metri, spero solo di poter acquistare il sale»

TERAMO. Non resta che pregare che quest’inverno non nevichi, almeno sotto i mille metri di quota. I tagli della Provincia (all’ente) e alla Provincia (di fondi) hanno prodotto una situazione mai ricordata. «Noi come Provincia stiamo per scrivere una lettera alla prefettura», esordice l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Elicio Romandini, «in cui dichiariamo che non siamo nelle condizioni di affrontare l'inverno in sicurezza. La situazione l'ho già spiegata a un incontro con i sindaci».

Tutto inizia da una riunione in Regione ai primi di febbraio di quest’anno - ricorda Romadini - con i prefetti, l’Anas, il governatore Chiodi, gli assessori regionali Giuliante e Morra: «in previsione della eccezionale nevicata, che poi si verificò, ci dissero intervenire per assicurare la viabilità perchè saremmo stati rimborsati delle maggiori spese. Quella di febbraio è stata una nevicata come non se ne vedevano dal 1956. Ci dissero che le spese in più sarebbero state rimborsate dal governo e da un fondo europeo. Noi provvedemmo a organizzare un piano neve adeguato e la Provincia di Teramo è uscita brillantemente dall’emergenza». L’ente ha speso 1 milione 400mila euro. Per il piano neve 2012 in bilancio c’erano 300mila euro. «Noi li detraemmo e presentammo conto di un milione 100mila euro», riprende l’assessore, «lo mandammo in Regione a cui arrivarono richieste di rimborsi per 262 milioni da tutto l'Abruzzo. Ma il governo ha dato 9 milioni per tutta Italia. All'Abruzzo sono toccati 280mila euro, più o meno mille per ciascun ente interessato. Questo significa che le imprese a cui ci siamo rivolti devono ancora essere pagate». Ora la Provincia ha nei propri magazzini 1.700 quintali di sale. «Stiamo vedendo se è possibile comprarne almeno altri 5-6mila quintali e abbiamo dislocato alcune imprese in alta montagna, copriamo, e solo parzialmente, le strade sopra ai mille metri», annuncia sconsolato Romandini.

La situazione è stata illustrata al prefetto Valter Crudo. «Gli ho annunciato che non abbiamo i soldi e che se la neve dovesse scendere di quota saremmo nei guai: dovremmo aspettare che si sciolga da sola. Certo, cercheremo di assicurare percorsi di emergenza, ad esempio, verso gli ospedali». Romandini spera nell’arrivo di altro sale - «stiamo cercando di recuperare 40-50mila euro da altri settori, che sono già all'osso visti gli ulteriori tagli ai fondi delle Province»- per far sciogliere il ghiaccio nei punti più critici. «Faremo quel poco che possiamo con i mezzi nostri: le ditte non le possiamo chiamare perchè non le abbiamo pagate la scorsa nevicata. E le altre Province sono nelle stesse condizioni. Ho pregato il prefetto Crudo e il vice Pigliacelli di riferire a chi di dovere della situazione, li ringrazio per la collaborazione».

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