Provincia, il duello sulle spese folli

D'Agostino contro Catarra su tirocini e tv, finirà a querele incrociate
TERAMO. E' sulle spese - vecchie e nuove - per i tirocini formativi e la comunicazione istituzionale dell'ente che si è infiammato ieri il consiglio provinciale. Una seduta quasi monopolizzata dal duello - con tanto di minacce di azioni legali - tra il presidente Valter Catarra e il capogruppo del Pd, Ernino D'Agostino. E' stato lui, l'ex presidente, a rilanciare e spingere due interrogazioni che si sono rivelate quasi un boomerang per la minoranza incalzata su quanto fatto con numeri alla mano da Catarra.
TERAMO LAVORO. In secondo piano è passata invece la discussione sulla società in house Teramo Lavoro, che ha"assorbito" gli oltre 100 ex precari dell'ente. A far alzare i toni è stata invece l'interrogazione della minoranza sull'uso dei tirocini all'interno dell'ente, in particolare sul numero di tirocinanti presenti, sulle proroghe e sull'entità dei rimborsi assegnati. I TIROCINI. Secono l'opposizione al 31 luglio 2010 risultavano operativi oltre 30 tirocini, dei quali 20 con rimborsi dai 500 agli 800 euro netti mensili, molti dei quali grazie a proroghe. Insomma un po' troppi e troppo ben pagati, quasi a sopperire dei veri e propri contratti di lavoro, in particolare nella biblioteca provinciale. Catarra ha specificato di aver all'attivo 16 tirocini - di cui 2 in scadenza - poi è passato all'attacco con i dati sul passato. «Nell'ultimo anno e mezzo abbiamo speso per questo 73mila euro, mentre solo nel 2008 ne erano stati spesi ben 103mila. Purtroppo risulta introvabile la convenzione che regola i tirocini, anche quelli attuali, stipulata proprio dall'amministrazione precedente nel 2002. Ci risulta però che dal 2002 al 2008 i tirocini siano stati oltre 90 e riguardo alle proroghe quando siamo arrivati abbiamo trovato tirocinanti che erano qui anche da 4 anni, mentre il limite è di 6 mesi o di un anno». COMUNICAZIONE. Poi il tiro dell'opposizione si è spostato sulle ultime spese per la comunicazione, in particolare sui quasi 40mila euro dati all'emittente regionale Antenna10 e alla sua agenzia di pubblicità Kiara srl. Questo a scapito - secondo l'opposizione - di altre emittenti locali più attive e seguite in provincia. «L'affidamento è seguito alla richiesta di questa e di un'altra emittente, non ne avevamo ricevute altre», ha spiegato Catarra, «in futuro faremo un piano ed esploreremo anche altre tv locali». Poi il presidente ha voluto mettere sul piatto della bilancio le spese dell'amministrazione D'Agostino. IL CONTRATTACCO. «Dal 2004 al 2009 sono stati spesi oltre 180mila euro di redazionali televisivi sempre con affidamente diretto», ha spiegato, «mi viene il dubbio che non sappiate ciò che avete fatto. Stipendiavate un grafico in un settore e poi gli affidavate altri incarichi, pagati a parte, anche dagli altri settori. Solo di grafica in 4 anni sono stati spesi 130mila euro, quasi 700mila euro sono stati alla società Nova Comunicazione e ad altre associazioni. Per il progetto Borghi, poi, è stato incaricato praticamente tutto il mondo». «Su quanto detto mi riservo di assumere anche azioni di carattere giudiziario», ha risposto D'Agostino minacciando azioni legali mentre Catarra, dal canto suo, ha spiegato di «essere disponibile a far arrivare le carte a chi di dovere».
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