Provincia, vittoria per D’Angelo: battuto l’asse per votare Piccioni  

Il sindaco di Valle Castellana a sorpresa diventa presidente: «Successo del territorio contro il sistema» Non basta l’intesa FdI-Pd-Azione e area Gatti. Decisive le preferenze pesanti di Teramo e Giulianova

TERAMO . Vince il candidato che non ti aspetti, l’outsider. L’urna della Provincia premia Camillo D’Angelo, sindaco di Valle Castellana, che grazie al voto ponderato, supera d’un soffio il favorito della vigilia: il primo cittadino di Tortoreto Domenico Piccioni. Staccato il sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni. È il verdetto scritto qualche minuto prima delle 22, dopo due ore di spoglio in cui il testa a testa tra i due candidati in corsa per la vittoria ha preso fin dall’inizio una direzione chiara. Doveva essere la serata di Piccioni, forte del sostegno trasversale di Fratelli d’Italia, Pd, Azione di Giulio Sottanelli e area che fa capo a Paolo Gatti. È stata invece la vittoria a sorpresa di D’Angelo, candidato di area civica con inclinazione al centrosinistra e di Italia Viva che ha raccolto anche il consenso Dem e della Lega in dissenso con i rispettivi ordini di scuderia. Il centrodestra paga anche la spaccatura interna, con Vagnoni appoggiato dal Carroccio e in parte da civici e Pd della Val Vibrata.
Cosa dicono i numeri
Al voto si presentano in 574, dei 613 aventi diritto tra sindaci e consiglieri comunali. Si tratta, infatti, di un’elezione di secondo livello che non coinvolge i cittadini. Le ultime indiscrezioni a urne aperte, dalle 8, danno D’Angelo in rimonta: lo scarto a favore del vincitore sarà basso. A fine spoglio il ribaltone è servito. Piccioni incassa più preferenze (253), rispetto a D’Angelo (216) e Vagnoni (99), ma quello che conta è appunto il voto ponderato. Le preferenze degli amministratori dei Comuni con più abitanti hanno un peso maggiore e sono questi a fare la differenza. Grazie a questi ultimi D’Angelo arriva a quota 38.783, pari al 40,85 per cento, e supera Piccioni, che non va oltre i 37.263 voti ponderati (39,25 per cento). Vagnoni si attesta, invece, a 18.035 (19 per cento).
I comuni principali
Determinante è il risultato di Teramo, dove i consiglieri del Pd non hanno seguito le indicazioni della dirigenza, schierandosi con il sindaco di Valle Castellana. A D’Angelo sono andati, infatti, 22 voti. La maggioranza teramana ha fatto quadrato intorno al primo cittadino Gianguido D’Alberto, anche se qualche preferenza è mancata. Per il sindaco di Valle Castellana si sono pronunciati anche i renziani, che contano tre consiglieri con “Cittadini in Comune”, per cui i voti dovevano essere almeno 24. A Piccioni ne sono andati nove, comunque uno in più di quelli che la parte restante dell’opposizione poteva garantirgli, mentre Vagnoni ne ha incassati due. I conti per il centrodestra non sono tornati neppure a Giulianova, Comune di seconda fascia per peso elettorale, dove la Lega del sindaco Jwan Costantini si sarebbe schierata con D’Angelo. Emblematico, a risultato acquisito, l’abbraccio tra il neo presidente e il primo cittadino giuliese. «È la vittoria del territorio, dei suoi amministratori e della buona politica», sono le prime parole di D’Angelo a spoglio ultimato, «contro il sistema, gli apparati politici e gli accordi per le poltrone e che rimetterà al centro Teramo». Proprio a D’Alberto e ai consiglieri teramani, oltre che a tutti altri amministratori, il neo presidente rivolge un ringraziamento «per l’ampia fiducia».
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